a cura dell’Avv. Giovanni Borrelli/
Le ultime uscite razziste del Paese, che ha sempre sostenuto di essere la democrazia perfetta, predominante nel mondo, sferra una insolente contumelia nei confronti di quegli Italiani, nella specie Napoletani e Siciliani, che non verrebbero accolti in Gran Bretagna a lavorare, provenendo da regioni criminali, come se tutti gli abitanti fossero tali. Questo Paese a suo tempo appellato “Perfida Albione“, dimentica la politica devastante attuata per circa un secolo in molti paesi dell’Asia e dell’Africa che ancora oggi ne subiscono le conseguenze e persevera nel voler far prevalere la propria inesistente superiorità, permettendosi persino di esautorare anche quelle nuove forze intellettive che potrebbero apportare ad un Paese arroccato su superate basi astoriche, ricchezza e nuove idee di cui avrebbe necessità .
Tale grave offesa non deve però offendere i nostri giovani, ma inorgoglirli, in quanto forse in essi si è intravisto il coraggio di non genuflettersi passivamente ad un potere che, uscito per egoismo dall’Unione Europea,vorrebbe riprender l’egemonia sui Paesi più deboli avvalendosi di una nefasta globalizzazione attraverso nuovi servi.
Le tardive scuse non assolvono la Gran Bretagna dalla inqualificabile offesa.
Foto: Internet