Fabio Gallo – Direttore Editoriale/
La politica in Calabria non mostra segni di cambiamento ma qualcosa si muove dal basso di un civismo che non guarda ai partiti ma alle esigenze primarie dei Cittadini e al ritorno della centralità dell’Essere Umano. In due parole, i Cittadini che la politica sino ad oggi ha sfruttato, si stanno organizzando per limitare i danni sulla comunità causati dal politico ridondante ed inutile. I politici calabresi sembrano avere contratto una sorta di malattia che cancella dal politico la vergogna, il buon senso, la dignità e il rispetto per prossimo, superando ogni limite. Ci si chiede se il problema, ormai, sia la mafia o questa nuova forma di essere politico che consente una così tanto meschina gestione della cosa pubblica. Una gestione che sembra essere tarata in modo da sfuggire ai principi della Costituzione, al Codice Civile e Penale, al buon senso.
La politica è gravemente ammalata, i partiti demoliti da egoismi inauditi e il loro futuro è peggiore poiché incardinato a giovani formati non per essere liberi ma subalterni. I soldi sono soldi – sembra recitare la massima di questo modello esistenziale che ha letteralmente inginocchiato la più bella regione d’Italia. Dunque, perché rinunciare se non lo fa nessuno? E perché dire la verità se poi rischi di essere isolato? E poiché al peggio non c’è mai fine capita di parlare con due dei massimi responsabili della politica regionale della Calabria che, al dunque, fanno spalluccia e fanno capire che chi conta non sono loro. Ma la domanda è: perché non vi dimettete se credete nella Politica?
Mentre la politica del buon senso cresce in silenzio e ha già dato i primi segni di vitalità numerica nella Amministrative di Cosenza ove un gruppo di Giovani scesi in campo per la prima volta, sommandosi, hanno dimostrato di poter contare su migliaia di preferenze, a scendere in campo, sono due autorevoli voci e pezzi dello Stato come il Senatore Paolo Naccarato e da Catanzaro, il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.
NICOLA GRATTERI: IL PROBLEMA SONO I QUADRI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Il noto Magistrato antimafia ha già indicato le vie del male e la sua irreversibilità. Nel corso dell’evento culturale “Legalità e Musica” di Tabularasa dedicata al tema “La giustizia oltre la repressione”, Nicola Gratteri ha dichiarato che “prima ancora della politica e della ‘ndrangheta, il problema della Calabria sono i quadri della pubblica amministrazione. Ci sono direttori generali che da vent’anni sono nello stesso posto, e da incensurati gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso. Una politica debole che non ha la forza e la preparazione tecnico-giuridica per affrontare il problema della gestione dei quadri. Per amministrare la cosa pubblica basterebbe un po’ di buon senso, ma la parte procedurale dei meccanismi di appalto è governata da un centro di potere che è lì da sempre”. Per quanto riguarda l’appiattimento culturale, sociale e politico il Procuratore Gratteri aggiunge: “da decenni stiamo vivendo una fase di decadentismo di idee, valori ed etica. Abbiamo una classe politica poco colta e non distinguibile sul piano del colore tra destra e sinistra. Inoltre, siamo oggetto di un’omologazione culturale basata sull’esteriorità”.
PAOLO NACCARATO: ANTIPOLITICA IN CALABRIA SI MANIFESTERA’ ALL’IMPROVVISO E TRAVOLGERA’ TUTTI
“Come spesso accade in Calabria le cattive abitudini resistono tenacemente ad ogni tentativo di scardinamento e la realtà talvolta supera la più fervida fantasia. Ed ecco che di recente bisogna prendere atto che la più significativa innovazione realizzata dal sistema politico calabrese è che “a prescindere” dagli accadimenti, nessuno trova più la dignità di dimettersi tornandosene a casa propria in caso di clamorose sconfitte e sonore bocciature da parte del Popolo Sovrano. Anzi, il negativo responso elettorale diventa quasi un vessillo da esibire per varie finalità, talvolta con protervia, senza neppure fare un po’ di autocritica. Più in generale, si afferma sempre più il metodo del “far finta di nulla”, che diventa così sempre più la regola di gioco preferita da tanti formidabili fuoriclasse non solo della politica calabrese: e chissenefrega se tali comportamenti irritano ancor più i cittadini e alimentano indignazione, disagio e insofferenza.
Ovviamente l’antipolitica, che in Calabria ancora (per poco) non sembra far paura, si manifesterà all’improvviso ed a quel punto travolgerà tutto e tutti. Intanto, naturalmente, ringrazia per tanta generosità e si scalda a bordo campo in attesa della partita decisiva. Tanto c’è la politica che lavora attivamente e anzi si da un gran da fare per portare al successo proprio l’antipolitica. Sic transit gloria mundi!”