Greenpeace ha pubblicato una serie di documenti riservati che hanno alzato il velo sul trattato di libero scambio Ttip, oggetto di negoziati fra Stati Uniti e Europa dal 2013. Il partenariato transatlantico sulla liberalizzazione del commercio e la protezione degli investimenti, questo il nome per esteso, ha come obiettivo abbattere le barriere commerciali e favorire gli scambi.
Greenpeace, tramite la rivelazione di documenti che mostrano forti disaccordi fra le due parti, accusa gli Stati Uniti di far pressione per scardinare gli standard europei in materia di salute dei cittadini e tutela dell’ambiente e chiede di fermare i negoziati per dare il via ad un dibattito pubblico trasparente.
“Noi facciamo tutto questo per rendere più trasparente un processo di negoziazione scandalosamente opaco – spiega Stefan Krug, direttore dell’ufficio di Greenpeace a Berlino – E’ veramente incredibile che quasi 1 miliardo di persone fra Europa e Stati Uniti siano toccate dal Trattato e dalle sue conseguenze e non sappiano nulla del suo contenuto”.
In gioco ci sono le norme cardine sui controlli della qualità e la tipologia di prodotti, l’importazione, la regolamentazione di sostanze pericolose o degli ogm ad esempio. Daniel Mittler è direttore politico a Greenepace International.
“I governi dicono di preoccuparsi del clima, hanno appena firmato un accordo e contemporaneamente stanno per concluderne un altro che diminuirà la protezione sul clima e renderà più difficile avere regole che assicurino la diminuzione dell’inquinamento”.
La Commissione europea ha commentato le rivelazioni di Greenpeace parlando di “fraintendimenti” e assicurando che non accetterà mai di ridurre la tutela dei consumatori.