ASCA – La decisione di oggi del tribunale arbitrale dell’Aja che ha stabilito che il fuciliere di Marina Salvatore Girone faccia rientro in patria fino alla conclusione del procedimento arbitrale, avviato dal governo italiano, “fa pensare che abbiamo fatto molto bene. Il giudice internazionale ci ha dato ragione”. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni commenta così, al Tg1, la decisione del tribunale e si dice “convinto che quando si entrerà nel merito ci daranno ragione. Alla fine le ragioni di Girone e Latorre prevarranno”.
“Italia e India – ha spiegato il ministro – devono concordare insieme le modalità del rientro. Girone, certo, non tornerà domani mattina, forse ci vorrà qualche settimana” ma l’importante è il principio, la decisione del tribunale. Girone si trova da oltre quattro anni in India per la vicenda che lo vede accusato da Nuova Delhi assieme a Massimiliano Latorre, dell’uccisione di due pescatori al largo delle coste indiane nel 2012.
RENZI. “La notizia che è giunta dal tribunale internazionale su Girone, con cui ho parlato, è straordinaria, un passo avanti significativo al quale abbiamo lavorato con grande determinazione“. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, commentando gli sviluppi della vicenda dei due marò, al termine dell’incontro a Firenze con il primo ministro giapponese Shinzo Abe. “Allo stesso tempo lanciamo un messaggio rivolto al popolo indiano: siamo sempre pronti a lavorare e a collaborare insieme”, ha concluso Renzi. Il Tribunale arbitrale dell’Aja, infatti, ha stabilito che il il fuciliere di Marina Salvatore Girone faccia rientro in Italia fino alla conclusione del procedimento arbitrale, avviato dal governo, sulla vicenda dei due marò accusati dall’India di aver ucciso due pescatori ala largo delle sue coste nel 2012. “Il governo ha lavorato per sottoporre l’intera vicenda all’arbitrato internazionale e, in questo quadro, riportare a casa i due fucilieri di Marina. L’ordinanza annunciata apre la strada a questo risultato” si legge in una nota del ministero degli Esteri, che sottolinea che si tratta di “una buona notizia per i due fucilieri, le loro famiglie e per le ragioni sostenute dal governo e dai nostri legali”. Il governo – aggiunge la nota — conta su un atteggiamento costruttivo dell’India anche nelle fasi successive e di merito della controversia”.
La decisione del Tribunale de L’Aja, spiega il ministero, recepisce le considerazioni legali e di ordine umanitario derivanti dalla permanenza di Girone in India da oltre quattro anni e che avrebbe potuto prolungarsi per altri due o tre anni, tenuto conto della prevista durata del procedimento arbitrale. “Il governo avvierà immediatamente le consultazioni con l’India affinché siano in breve tempo definite e concordate le condizioni per dare seguito alla decisione del Tribunale arbitrale” e “sottolinea che la decisione odierna del Tribunale relativa alle misure richieste dall’Italia in favore del Sergente Girone non influisce sul prosieguo del procedimento arbitrale, che dovrà definire se spetti all’Italia o all’India la giurisdizione sul caso della Enrica Lexie”. L’altro fuciliere di Marina implicato nella vicenda, Massimiliano Latorre, è già tornato in Italia da tempo per motivi di salute.