A cura di Fabio Gallo – Direttore Editoriale/
Non sembra essere cambiato nulla nei due anni di governo di Matteo Renzi, strigliato un giorno si e un giorno pure dall’UE. Ci si chiede quale sia la politica italiana in UE e se è il caso per davvero di rimanervi. Ci si chiede se lo sforzo dei cittadini italiani possa valere, magari, a riconquistare la libertà economica e decisionale. Soprattutto alla luce delle recenti dichiarazione di Giancarlo Pittella che ha definito l’UE un mondo senza anima e pieno di paure. Oggi a richiamare l’Italia di Matteo Renzi è Valdis Dombrovskis che in Commissione europea dice: “ci aspettiamo che l’Italia ci presenti delle proposte sul come affrontare i suoi squilibri macroeconomici”, in base ai rilievi che l’Ue pubblicherà venerdì. Ciò, nel corso della conferenza stampa settimanale sull’ultimo collegio dei commissari.
Valdis Dombrovskis ha ricordato che i programmi di riforme e convergenza dei Paesi vanno presentati all’Ue ad aprile. E non si è pronunciato oltre, su quali specifiche raccomandazioni l’Ue potrebbe rivolgere alla Penisola in base nel rapporto di monitoraggio degli squilibri economici, in parte presentato oggi.
Le raccomandazioni Paese per Paese verranno pubblicate venerdì. Dombrovskis ha spiegato che ci si attende che questi rilievi trovino risposte nei piani di convergenza che i vari Paesi, tra cui l’Italia, presenteranno ad aprile. Parallelamente ci vorranno “alcune settimane” per avere le decisioni della Commissione sugli squilibri stessi. Infine “diamo il benvenuto – ha detto ancora il vicepresidente – ai contributi degli Stati membri che vanno ad alimentare il rapporto dei 5 presidenti” su come rilanciare l’Unione.
E’ noto, ormai, che l’Unione potrà essere rilanciata solo attuando politiche di condivisione e valorizzazione dei veri motivi per cui è stata pensata l’Europa. Concetto ancora poco chiaro a tutti.