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venerdì, Novembre 22, 2024

I Giovani russi sui social: è un onore battersi per la Siria!

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Soldati Russi
Soldati Russi

C’è chi posta la foto di un siriano che, mentre cammina, su una spalla tiene un bazooka e con l’altra mano scrive un sms. C’è chi pubblica l’immagine di un hezbollah e aggiunge “… Si battono insieme ai russi contro Daesh in Siria. Rispetto per questi ragazzi!”. E ancora chi usa il ministro degli esteri Sergey Lavorv mentre ride a un talk show, a commento delle ultime dichiarazioni di Ankara. I giovani russi, attivissimi sui social, sono in maggioranza schierati al fianco della propria leadership quando si parla di Siria. Su VKontakte, la rete sociale più popolare in Russia, è fin troppo evidente, mentre su Twitter è ampio anche il contingente di chi scrive in cirillico ma esprime una visione filoccidentale. In sostanza però a prevalere è uno sguardo cinico ull’informazione, che venga da Ovest o da Est.

Tra i bersagli più colpiti dalla satira online dei filorussi c’è Angela Merkel: la cancelliera tedesca viene messa alla gogna principalmente per aver proposto la no fly zone su tutta la Siria: il profilo ‘Voina Slaviane’ la definisce “una triste vecchietta” che dovrebbe ritirarsi a coltivare l’orto “fuori Aleppo”. E ancora “la nonnina in tarda età è uscita di testa: se fai la no fly zone, chi bombarda l’Isis? Pensa che se ne vadano da soli”. L’idea di una no fly zone appoggiata dalla Merkel si ritrova anche su Twitter (e non solo in russo, fioccano i messaggi anche in bulgaro) associata a un’immagine di figure di cartapesta, dove un’Europa accovacciata bacia il piede a Erdogan, evidente riferimento a un carro allegorico.

Esiste inoltre una frequentatissima open community su VKontakte che prende il nome di Angela Merkel, rigorosamente in cirillico. Postati numerosi video-parodia, alcuni abbastanza pesanti. In particolare uno vede la cancelliera presentata come un uomo con i peli sul petto, che dice: “Per ogni frau esiste un Maometto!”

Un altro esempio lampante è il profilo Vsio Plokho (ossia “Va tutto male” @sranysovok) sul social dell’uccellino blu. Una foto di jihadiste completamente coperte, che imbracciano kalshnikov e apparentemente pronte al sacrificio viene commentata con un sarcastico: “Dolce & Gabbana?”, con un richiamo evidente all’ultima collezione degli stilisti italiani dedicata al mondo arabo. Poi in un tweet intitolato “si allarga l’incendio” si mette in luce il crescendo dei toni in Turchia, accorpando tre breaking news uscite nel giro di mezz’ora: la prima è “Turchia tratta con la coalizione per un’invasione di terra della Siria”; la seconda è “Fonti turche dicono a Reuters che la guerra in Siria non può essere fermata senza un’operazione di terra”; la terza è “Il premier turco dice che i raid russi in Siria sono atti barbarici”.

In cirillico esistono numerosi profili dedicati alla Siria. Si va dai nazionalisti ucraini filorussi di Novorossia sino ai sostenitori dell’opposizione anti Assad. Girato abbastanza sui social e tradotto in russo anche un video in cui Donald Trump afferma di “amare il fatto che la Russia colpisca l’Isis in Siria”. E alla conduttrice americana che lo ferma e gli dice, “Guardi che la Russia colpisce i gruppi che noi sosteniamo”, replica: “Appunto e mi chiedo perchè li sosteniamo”. Tra chi ha postato Trump si trova anche chi sembra avere posizioni decisamente filoccidentali, come l’internauta @NinaByzantina.

Su Vkontakte tra i post più interessanti figura quello di ‘Eroi della Russia’ intitolato “Scenari della Terza Guerra Mondiale che inizia in Siria (esperti militari)”. Nel materiale pubblicato anche una cartina con i numerosi focolai (non solo la Siria, ma anche la Crimea, lo Yemen, Cipro e Israele). La spiegazione inizia così: “La minaccia di una guerra globale in Medio Oriente è diventata una realtà oggettiva. L’Arabia Saudita ha annunciato ufficialmente che avrebbe cominciato a un’operazione di terra in Siria, e la Turchia ha chiaramente indicato la sua partecipazione al conflitto. Un funzionario del Cremlino ha parlato a sua volta di uno scenario di guerra permanente “tutti contro tutti” per molti anni”.

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