A cura della redazione de ILPARAMENTARE.IT/
Roma – Non è lotta allo Sport bensì affronto allo Stato! Un attacco sfrontato e frontale è portato dalle Mafie nella Calabria che cerca lo spunto per un miracolo di rinascita. Arriva dalla Rete, da Facebook, una proposta simbolica ma coerente e credibile che, se accolta da Matteo Renzi e Gerardo Mario Oliverio, rappresenterebbe un compromesso culturale e politico per il futuro dell’intera Calabria. In ogni caso, un atto di presenza reale!
Le minacce alle campionesse e ai dirigenti della squadra femminile di calcio della locride stanno facendo il giro del mondo. Ancora una volta la Calabria con le sue storie criminali approda sulle testate giornalistiche internazionali sottraendo, e non è poco, spazio ai crimini dell’ISIS e alle condizioni ambientali che vedono le capitali italiane paralizzate dalle conseguenze dello Smog.
La criminalità organizzata, si sa, ha un testa funzionante e chi ha messo in atto queste minacce, di certo, sapeva bene che indirettamente esse avrebbero leso l’immagine dello Stato.
Suscitando, un’aggressione al mondo dello Sport femminile, in un territorio devastato dal condizionamento della malavita organizzata e in cui l’unica risorsa sono i giovani, la deflagrazione dello scandalo nelle Istituzioni nazionali sarebbe stato certo! Se fossimo autori della migliore fantapolitica, verrebbe da pensare che questo fulmine a ciel sereno potrebbe essere stato creato ad “hoc”, per distrarre l’attenzione della Stampa locale e non solo da ben altro.
Più che una minaccia, dunque, si sta aprendo un confronto diretto tra cultura mafiosa e Stato, in un momento in cui quest’ultimo – come citano le cronache – sta dimostrando di essere assente dalla Calabria, se non attraverso pochi colpi di cipria sul volto ormai barocco delle promesse alla Calabria, incapace di creare lavoro e piena di contraddizioni all’interno dello stesso partito di governo. E quando la politica è inefficace e insegue la sussistenza quotidiana e le emergenze, è noto, il crimine programma il suo futuro e sa farlo meglio di tutti. Soprattutto, poi, quando la cultura mafiosa e della sopraffazione esonda dai ranghi per trovare la sua espressione nel corpo stesso dello Stato.
Si torna dunque a parlare di quanto accade in Calabria dove “Locri” è un nome simbolico che non indica solo un territorio geografico, bensì un modello esistenziale e culturale cui i cittadini si piegano per evitare di avere problemi, di ogni sorta. Non si tratta di un cancro innanzi al quale c’è sempre la speranza della terapia ma di una cultura che si accetta consapevoli della totale inefficacia della Legge, della Magistratura e dello Stato che, per uno strano paradosso, si trovano ad essere imbrigliati da se stessi perché la Legge non offre strumenti validi, la Magistratura non ne dispone e lo Stato – questo il mistero – non si decide a legiferare perché “la malapianta” venga estirpata e combattuta ad armi pari.
I Social Network pongono sotto accusa questo contesto culturalmente mafioso perché dimostra con i fatti che trionfa indisturbato dalla politica locale ovunque vi sia indipendenza, sviluppo, onestà, cultura, giustizia, sanità, lavori pubblici, fede e non ultimo, ove crescono istinti positivi e propositivi della politica. Perché va detto che l’intenzione di uscire dal baratro da parte di una certa politica c’è, ma è esposta alla solitudine e, parlando il gergo calcistico, alla panchina a vita.
In tal senso e in un clima propositivo giunge la proposta di coinvolgere Matteo Renzi e Gerardo Mario Oliverio in un “gioco di squadra” per la Calabria.
LA “GERBERA GIALLA” CON ADRIANA MUSELLA, FACEBOOK E LA RESISTENZA CIVICA
Veramente inaccettabile quanto accaduto! Ma, giustamente, i responsabili della squadra femminile di calcio raggiunti da pesanti minacce dirette anche ai propri figli e già sottoposti a scorta dalle Autorità locali, fanno sapere che un conto è la solidarietà di chi invia messaggi tramite telegiornali da lontano, altro è subire minacce in un luogo ove, certificato dalla storia delle cronache, non si scherza. Ne è possibile pensare di mettere tutta la Calabria onesta sotto scorta così come non è possibile che lo Stato possa chiedere a tutti i cittadini di vivere sotto scorta.
LA PROPOSTA: MATTEO RENZI E GERARDO MARIO OLIVERIO INSIEME PER LA CALABRIA
E proprio in questa fase molto delicata in cui la cipria e la solidarietà ai fini promozionali rischiano di aggiungere al danno anche la beffa, che sul mondo dei social prende vita una proposta. E’ il Presidente del Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti” Adriana Musella ad aprire la discussione cui stanno aderendo migliaia di utenti che stanno evidenziando reali problematiche della Calabria. A seguire, tra i tanti professionisti intervenuti nella discussione l’Avvocato Vincenzo Nucara, l’imprenditore Gaetano Saffioti e Fabio Gallo, fondatore della “Carta della Pace per la Tutela dei Diritti Umani” che raccoglie l’invito dell’ideatrice del simbolo antimafia (la Gerbera Gialla, ndr) alla discussione e propone al Premier Matteo Renzi di assumere la Presidenza onoraria della Squadra, al Governatore della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio la Vicepresidenza e al Coordinamento Antimafia presieduto da Adriana Musella i rapporti con le Istituzioni, Enti No Profit, Associazioni di Categoria, Professionisti, Organi della Stampa locali e nazionali. Ciò, fino a quando non si giunge a chiarimenti definitivi, affiancando i Dirigenti effettivi che oggi sono simbolo dello Sport più di una intera Olimpiade. Seguiremo gli sviluppi.
DALLE AGENZIE
28 Dicembre – ore 17,13/
COORDINAMENTO ANTIMAFIA RIFERIMENTI DISPOSTO A RILEVARE SQUADRA
IL SUGGERIMENTO DI GAETANO SAFFIOTI
Nella vicenda dello Sporting calcio Locri non è in gioco solo,una squadra che vuol fare sport ma un gruppo di persone alle quali viene tolto il Diritto Sacrosanto dell’autodeterminazione e alla libertà.Riteniamo che in questa vicenda le vere vittime siano lo sport e le ragazze che tanti sacrifici hanno affrontato in questi anni per vedere oggi i loro sogni spezzati dalla vigliaccheria e dalla sopraffazione.Che ci sia o meno la ‘ndrangheta sotto questa faccenda non possiamo dirlo ma che la metodologia usata sia mafiosa e che l’operazione e’ comunque delinquenziale questo non si può negare.
Solo dall’esito delle indagini potremo saperne di più. Al momento di certo la vicenda appare molto poco chiara e qualunque ipotesi va vagliata.
La cosa certa,la sola e’ che Il messaggio lasciato passare e’ che le minacce ordinano e le teste si chinano e obbediscono.Questo non possiamo permetterlo. Per tale motivo il Coordinamento antimafia Riferimenti,da sempre impegnato sul territorio calabrese, comunica di prendere in esame la possibilità di rilevare la squadra che sembra l’attuale dirigenza ceda a costo zero. Questo al fine di permettere alle ragazze di potere tornare in campo e di non subire la vergogna di una resa imposta.
Il Coordinamento essendo un’associazione no profit ,basata sul volontariato,non dispone di fondi o di rendite e per questo chiama a raccolta ,imprenditori coraggiosi e con la schiena dritta e professionisti onesti perché siano di supporto. Alla proposta sono già pervenute adesioni, prima tra le quali, quella dell’imprenditore Gaetano Saffioti, testimone di giustizia e verità che certamente la testa non l’ha mai abbassata e che ha offerto il proprio aiuto al Coordinamento Riferimenti. Se ne attendono altre.
L’iniziativa ha bisogno del sostegno di tutti privati ed istituzioni calabresi, Coni e lega italiana calcio, perché non la si può dare vinta. E’ indubbio che Il Coordinamento Riferimenti non assumerà alcuna iniziativa in merito senza prima aver consultato gli inquirenti ed aver avuto l’assenso della Prefettura di Reggio Calabria e degli altri organi preposti. Adriana Musella
COMUNICATO DEL COORDINAMENTO ANTIMAFIA “RIFERIMENTI”
28 Dicembre – 11,20/
…..E’ normale che una squadra di calcio chiuda per minacce ?Eppure avviene…..a Locri ,che se un tempo e’ stata culla di civilta’ ,oggi appare tutt’altro. Forse la Calabria farebbe bene a dichiararsi regione autonoma ….considerando che e’ Stato nello Stato avulsa da qualsiasi regola…..una terra dove ciascuno fa quello che vuole e nessuno fiata!Una terra senza voce e senza diritti ,ieri come oggi. Ritengo che il popolo servo abbia una grande responsabilita’ in tutto questo ….Ci si vende per bisogno,paura ,indifferenza o ignoranza ….diventando strumenti della mala politica e della criminalita’….col risultato di rinunciare allo status di cittadini portatori di diritti e doveri. Ordinaria amministrazione per questa regione….ormai abituata a calare il capo e soccombere…..La calabria e’ fuori da qualsiasi schema che piaccia o meno…Ci auguriamo che la magistratura voglia far luce su quest’ulteriore inquietante episodio che fotografa uno spaccato di societa’ prona alle regole del male e non a quelle del vivere civile……
Adriana Musella – Presidente Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti” www.riferimenti.org
presidenza@riferimenti.org – Telefax.0965312841 – Skype : adrimusella
MALAGO’: LOCRI DEVE GIOCARE
Roma, 27 dic. (askanews) – “Locri deve giocare. Il 10 gennaio voglio vedere le ragazze in campo”. Così il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, esprime il suo sostegno e la sua solidarietà alla squadra femminile calabrese di calcio a 5 costretta a lasciare l’attività a causa di minacce. “Lo sport italiano è al fianco della società Sporting Locri, dei suoi dirigenti, dei tecnici e soprattutto delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti, intollerabili in un Paese civile. Sono a disposizione per qualsiasi iniziativa necessaria a far tornare le ragazze in campo”
CARLO TAVECCHIO’: PORTEREMO LE AZZURRE A LOCRI
“Vergogna, porteremo a Locri le azzurre del calcio a cinque per testimoniare la nostra solidarietà”. E’ la reazione del presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio dove i fatti di Locri dove il presidente della squadra di calcio a 5 femminile ha deciso di ritirare la squadra dopo aver ricevuto minacce per se e per la sua famiglia. “Esprimo massima solidarietà allo Sporting Locri, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate – Ha detto Tavecchio – la Figc è al loro fianco. Andremo in Calabria con la Nazionale femminile di Calcio a 5 per testimoniare tutto il nostro sostegno”. L’obiettivo è che nel meridione d’Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa.