Si è svolta oggi dinanzi al tribunale di Cosenza la prima udienza nei confronti di Giuseppe MARRAZZO e Sanjuan Sanchez SARACHAGA, rispettivamente direttore commerciale e amministratore delegato di Repsol Italia, imputati del reato di tentata estorsione ai danni di Francesco Gallo, amministratore della omonima e nota società di servizi operativa nel settore del commercio e del trasporto di carburanti in Calabria.

A settembre del 2019 i manager della Repsol convocarono con urgenza l’imprenditore cosentino a Milano per rappresentargli la necessità di accollarsi il debito di una terza società e che, qualora ciò non avesse fatto, gli sarebbero stati revocati seduta stante i contratti di agenzia e di trasporto che aveva con la nota società petrolifera italiana. Francesco Gallo, difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Paolo Pepe, è stato ascoltato dal giudice di Cosenza (dott. Fabio Giuseppe Squillaci) al quale ha descritto puntualmente le fasi drammatiche di una vicenda che in meno di una settimana lo hanno messo sul lastrico e ciò solo per aver osato rifiutare l’assurda proposta di assunzione di un debito che gravava su un’altra impresa.
Rispondendo alle domande dei difensori degli imputati, gli avv. Scuto e Vaccaro del Foro di Milano, Francesco Gallo ha ripercorso con dovizia di particolari le ritorsioni che è stato costretto a subire dai dirigenti di Repsol per non essersi piegato alle loro richieste.
L’udienza proseguirà il 27/10/2025 con l’audizione della legale rappresentante della società debitrice e di un testimone presente ad uno dei dialoghi nei quali gli avvocati di Repsol dettavano le condizioni della richiesta estorsiva.
L’avv. Alessandro Diddi, dopo l’udienza, ha manifestato la sua soddisfazione evidenziando come finalmente il suo cliente può cominciare a vedere affermate le sue ragioni.