Una sala gremita del Museo del Presente della Città di Rende ha accolto l’evento “Le mani sulla città”, incentrato sugli gli effetti del nuovo strumento urbanistico su Rende e sull’area urbana. Una conferenza-dibattito organizzata da Attiva Rende, Federazione Riformista di Rende, Italia del Meridione e Movimento “NOI” Rende.
Nel corso dell’incontro che ha visto la partecipazione di cittadini, associazioni e movimenti presenti in città, è emerso il come l’attuale amministrazione stia cercando di distruggere una Città che già molti anni prima che si manifestasse l’Agenza 2030 e che le Nazioni Unite parlassero di Governance Sostenibile, di fatto, cresceva e si sviluppava come modello di Città sostenibile sul cui territorio, tra l’altro, sorge la più importante università della Calabria.
Grazie all’impegno delle passate amministrazioni – è emerso dall’animato dibattito – Rende ha trovato il suo sviluppo armonico divenendo una città accogliente e produttiva in grado di offrire servizi di alto livello al cittadino in un territorio che genera lavoro grazie alla sua zona industriale, nota per essere la più grande della Calabria.
Molti e qualificati gli interventi tecnici e politici che hanno inteso sottolineare i molti pregi che, prima che si insediasse l’attuale amministrazione, è stata pensata per garantire a tutti i cittadini – come affermato dall’on. Sandro Principe intervenuto all’evento – tutti i servizi nell’ambito di un chilometro dalla propria abitazione, inclusi tutti i servizi scolastici.
Una città a misura d’uomo con tanti punti di aggregazione, piazze, scuole, chiese, biblioteche, musei e centri sociali che l’attuale amministrazione non ha avuto la capacità di mantenere collegati grazie ad un sistema di gestione pubblica, favorendo una privatizzazione massiva divenuta segno di incapacità politica di governare il territorio da parte dell’amministrazione Manna.
Con il PSC – emerge dal dibattito tra cittadini di Rende – che si vuole portare in consiglio comunale, è stato rimarcato con forza anche dai cittadini molto preoccupati per il presente ed il futuro della Città, la Città sostenibile verrà meno e le aree destinate a servizi al centro della città verranno sostituite con aree di edificazione privata con indici elevati. Un PSC, emerge dal dibattito, sviluppato tra quattro mura escludendo la cittadinanza che esprime una oggettiva mancanza di dialogo da parte di un’amministrazione, tra l’altro, amputata della figura del Sindaco e che non ha tenuto conto dell’indispensabile rapporto con le Città limitrofe di Cosenza, Castrolibero e Montalto che risultano oggetto di nutrite conferenze dedicate alla visione di una “Città Unica” molto discussa ma che sembra non potere sfuggire al destino di quella che potrebbe essere una vasta e significativa aggregazione urbana che, però, deve avere senso e una moltitudine di servizi condivisi tra i quali importanti infrastrutture e sul tema, emerge sempre dal dibattito, l’attuale amministrazione non ha affrontato il problema legato all’attuazione dei cosiddetti “Pau”, i nuovi quartieri della Rende del futuro.
Dall’evento emerge il chiaro tentativo di distruggere da parte dell’attuale amministrazione, pezzo dopo pezzo, la visione della città sostenibile costruita negli anni.