Nell’ambito delle sue attività istituzionali il Movimento civico NOI, facendosi carico delle istanze di cittadini e associazioni, ha inoltrato una seconda missiva al Capo dello Stato ponendola a conoscenza dei Ministri e dei prefetti della Calabria. Con la missiva già consegnata a mezzo PEC si chiede di voler valutare lo slittamento delle elezioni. La data prevista per i giorni 3 e 4 ottobre 2021, infatti, è stata stabilita dal Governo prima che la Calabria si trovasse a combattere una vera e propria catastrofe ambientale e umanitaria, in considerazione del fatto che le fiamme dei roghi che non accennano a diminuire, hanno mietuto molte vittime civili e sfollati, costretti ad abbandonare case e località.
Il Portavoce nazionale dei popolari del Movimento civico NOI Fabio Gallo ha evidenziato nella missiva che in un momento del genere non si può costringere tutto il mondo della politica e delle istituzioni ad essa correlate, a dedicare alla campagna elettorale il tempo invece indispensabile da dedicare interamente alla soluzione dei gravissimi problemi generati dai roghi e aggravati dal già noto Covd19 che sta mostrando tutta l’aggressività delle varianti, con numeri che hanno già posto nuovamente in ginocchio la sanità.
Il Movimento civico NOI ha ricordato al Capo dello Stato che partecipare ad una campagna elettorale assicurando ai cittadini il modo migliore per farlo, non certamente in uno stato di crisi così imponente, è un diritto garantito dalla Costituzione e che il Governo non ha ancora ottemperato a quanto sentenziato dalla Corte Costituzionale con la dichiarazione di parziale illegittimità dei Commissari alla Sanità. La sentenza, infatti, afferma che il Governo centrale ha il dovere di intervenire direttamente per risolvere i problemi che ai Commissari non riesce di risolvere a causa delle carenze territoriali della Pubblica Amministrazione. Un clima, questo, che non assicura la tutela dei Diritti dei calabresi, molti dei quali alla data delle elezioni si troveranno senza casa perché arsa dalle fiamme, sfollati, in quarantena o ricoverati per la variante COVID19. Lo stesso Fabio Gallo ha contratto il Covid19 nonostante i due vaccini e può testimoniare che in molti casi i cittadini saranno impediti anche per oltre venti giorni a svolgere qualsiasi attività se non garantita dallo Stato. E i tempi non sono garanzia che i diritti dei calabresi possano essere tutelati e rispettati.
LA LETTERA INVIATA AL CAPO DELLO STATO
Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica,
Onorevoli Autorità di Governo,
con la presente avvertiamo la necessità e l’urgenza di rinnovare la richiesta in oggetto proveniente dalle istanze dei cittadini calabresi che giungono allo scrivente Movimento civico. La situazione in Calabria si mostra essere ancora più grave di quanto si potesse immaginare e l’attenzione dell’opinione pubblica è concentrata su di essa non solo per l’evidente disastro ambientale in atto, ma anche per quello umanitario mietendo, le fiamme, numerosi morti.
I disagi sono enormi e ricadono sulle spalle dei cittadini tra roghi devastanti che colpiscono anche i centri abitati e la ripresa massiccia del Covid19 le cui conseguenze sono già in dicotomia con lo svolgimento delle attività elettorali. Le competenti autorità sono poste nella condizione di sfollare i centri abitati colpiti da roghi, confermando il rientro dalla crisi non in tempi brevi. La stampa nazionale offre ampia documentazione in riscontro ai roghi che sono talmente grandi e diffusi da essere incalcolabili, a breve, i danni sull’ambiente. Un vero e proprio inferno che – come sopra detto – sta mietendo vittime civili. Tale situazione si è manifestata dopo il provvedimento con il quale il Governo ha disposto la data delle elezioni regionali e comunali in Calabria, previste per i giorni 3 e 4 ottobre 2021. Ma oggi, alla data attuale anche gli Ospedali sono nel caos totale, si veda il Pronto Soccorso di Cosenza ove la carenza di personale è tale da configurare una storica violazione dei Diritti Umani.
In tal senso, in data 7/7/2021 la Corte Costituzionale con la sentenza n° 174 non ha lasciato dubbi in termini di (mala)gestione della Sanità pubblica evidenziando – cosa che oggi acquisisce maggiore importanza – un prolasso delle attività di Governo che non solo hanno reso inefficace l’ultradecennale commissariamento della sanità calabrese, ma complice del fallimento sia la Pubblica Amministrazione che i competenti ministeri chiamati a provvedere. Come risposta alla sentenza della Consulta che richiederebbe interventi immediati da parte dei ministeri indicati in sentenza, il Governo, invece, non potendo certamente conoscere in anticipo la grande crisi dovuta alla devastazione degli incendi, ha anticipato le elezioni regionali e comunali, costringendo tutto il mondo della politica locale, le istituzioni e ogni luogo nel quale si esercita qualsiasi forma di potere che si dovrebbe in questo tempo concentrare sulla difesa del suolo e delle comunità, ad occuparsi di una campagna elettorale d’urgenza che distrae dall’obiettivo primario per lo Stato: la sicurezza dei cittadini.
Inoltre, appare fondamentale garantire quanto previsto dal dettato costituzionale in materia di voto. In questo particolare momento, in Calabria, non vi sono le condizioni per andare regolarmente alle urne. Se, come afferma la Corte costituzionale, esiste un solo popolo «che dà forma all’unità politica della Nazione», non sembra ammissibile un’asimmetria nell’espressione del voto. Che certamente, per i summenzionati motivi verrebbe inevitabilmente a crearsi. Le azioni emergenziali sin qui adottate e da adottare hanno messo progressivamente tutti i cittadini italiani in una condizione di subire forti limitazioni della libertà di circolazione e di riunione per un periodo che, ancora oggi, si sovrappone allo svolgimento della campagna elettorale per le regionali e amministrative in Calabria. Tali limitazioni, unitamente a quanto sopra esposto, hanno evidenziato la più totale mancanza delle condizioni minime per andare regolarmente al voto come previsto e prescritto dall’art. 48 della Costituzione della Repubblica Italiana. Per qualsiasi consultazione popolare, il momento precedente al voto va salvaguardato per proteggere il confronto pubblico e preservare la funzione che la Costituzione assegna ad ogni specifica consultazione popolare.
SI PROPONE
Atteso il subentrato stato di emergenza lo scrivente Movimento Civico, facendosi carico dell’istanza dei cittadini, chiede che la S. V. Ill.ma voglia valutare di chiedere al Governo il rinvio della data delle elezioni previste per il 3 e 4 ottobre 2021, almeno all’autunno inoltrato o alla primavera del 2022. In tal modo sarebbero assicurati ai cittadini calabresi i tempi indispensabili per il ripristino dell’emergenza, il rientro nei luoghi di residenza delle comunità sfollate, l’impegno necessario da parte dei ministeri indicati nella disposizione della Consulta, al fine di potere ristabilire con immediata assunzione di responsabilità, la tutela del primario interesse di tutti i cittadini, dal diritto alla sicurezza, alla salute, al voto libero da tutto quanto rende la Democrazia in questo momento, ostaggio del bisogno.
ALCUNI LINK
https://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?param_ecli=ECLI:IT:COST:2021:174
https://www.ilmessaggero.it/italia/incendi_caldo_calabria_sicilia_morti-6133402.html
https://www.quotidiano.net/cronaca/incendi-calabria-sicilia-1.6685829