La Redazione/
I Popolari hanno una nuova bandiera e un nuovo simbolo di cui è stato fatto dono a S. E. il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Papa Francesco per la Diocesi di Roma, in occasione della sua presa di possesso nella qualità di Cardinale titolare della Basilica San Marco Evangelista al Campidoglio in Roma. Un grande onore concesso al Movimento dei Popolari “NOI” nell’anniversario della sua costituzione che sta dando vita ad una diffusa comunità sociale, culturale e politica che dalla Calabria e dalla Sicilia si sta espandendo in tutta Italia anche grazie alla istituzione della Rete Federativa “Libertà Civica” della quale il Movimento NOI è tra i promotori.
Oggi, nella direzione auspicata dallo stesso don Luigi Sturzo che come Giuseppe Toniolo spese la sua vita per innescare quel processo di cambiamento in grado di indirizzare l’impegno della politica dall’IO al NOI, i Popolari che guardano alle “cose nuove”, hanno il loro Movimento di opinione che genera “reti umane” territoriali e raccoglie l’impulso rivolto da Papa Francesco ai laici ai quali chiede di entrare tutti in politica ma in quella con la “P” maiuscola. Sta funzionando e tutti sono al lavoro.
I POPOLARI NELL’ISTITUTO “LUIGI STURZO” DI VIA DELLE COPPELLE A ROMA
Quando in Via delle Coppelle a Roma il Movimento NOI ha scelto di seguire la strada tracciata per una riforma del popolarismo, ha ben compreso che si trattava di una forte chiamata al senso di responsabilità che in quel 23 novembre del 2017 annunciava qualcosa di estremamente nuovo per abbracciare le grandi sfide del presente e del futuro.
Al tavolo dell’Istituto Internazionale di Studi “Don Luigi Sturzo” con Giovanni Palladino, Alessandro Corneli, Giampiero Cardillo, Marco Zabotti, erano seduti anche Fabio Gallo ed Eleonora Cafiero, tra i fondatori del Movimento NOI. Solo oggi, affermano in una nota, dopo tre anni, hanno compreso quanto importante fosse stato per il giovane Movimento NOI quell’invito di chi li stava osservando attentamente.
Tra i meriti molto apprezzati del Movimento NOI, quello di avere intuito che solo una grande dimestichezza con il mondo delle innovazioni tecnologiche e della comunicazione sociale digitale, sarebbe stato possibile il percorso di alta formazione largamente diffuso, indispensabile per redigere una nuova pagina di Democrazia e di vita politica del Paese.
Il tavolo di lavoro istituito da Giovanni Palladino immediatamente dopo la giornata nella quale, nel Palazzo Apostolico Lateranense, iniziava il percorso di don Luigi Sturzo verso la canonizzazione, è certamente da considerare la radice dell’evoluzione dei nuovi Popolari. In due parole, del cambiamento.
L’essere tra tutti i chiamati in Via delle Coppelle i meno storicizzati nel cammino pluridecennale dei Popolari, è stato un bene – afferma Fabio Gallo – consentendo alla nostra aggregazione civica sturziana di uscire subito dalla bulimia dell’IO tipica di chi deve difendere un proprio ruolo, per ramificarci senza perdere tempo prezioso, nelle reti umane del NOI, ponendoci immediatamente al servizio del bene comune. Dal tavolo emergevano forti le solide radici del pensiero sempre nuovo di don Luigi Sturzo e Giuseppe Toniolo che richiamavano, tra le altre cose, a modificare gli errori del passato che hanno generato una moltitudine di periferie, trasformandole in nuove centralità.
Oggi – afferma Fabio Gallo – dopo oltre tre anni da quel tavolo di lavoro, rifletto sulle tante riunioni telematiche cui ho partecipato successivamente con tanti gruppi di popolari.
E’ normale che chiunque abbia un ruolo storicizzato voglia mantenerlo. Una normalità colpevole, molte volte, di divisioni che impediscono la concreta crescita di quell’auspicato moderno partito in grado di richiamare da trent’anni di diaspora, le Donne e gli Uomini “liberi e forti” all’adunanza dei valori ben dettagliata nella dottrina sociale della chiesa per noi tutti cristiani. Una battaglia resa ormai indispensabile ma che tocca a noi laici combatterla nei tanti ruoli del vivere civile di chiunque voglia intraprendere il cammino verso “le cose nuove”.
Con l’umiltà di chi è aperto a tutti ma con la fermezza di chi non vuole essere trascinato negli errori del passato, Il Movimento sturziano NOI si è fatto ascolto di tutti coloro i quali ritengono di essere popolari e di poter dare un contributo esperienziale alla “grande chiamata”.
Un giornalista recentemente ha dichiarato che “il civismo in Calabria e in Sicilia si declina con il nome del Movimento NOI e delle sue attività progettuali e politiche volte al bene comune”. Ciò – conclude Fabio Gallo – non solo ci gratifica ma ci dice che la strada intrapresa, è quella giusta.