di Fabio Gallo/
“La Democrazia in Calabria e da oggi in Sicilia, si declina con il nome del Movimento sturziano NOI che in soli 4 anni ha saputo creare una struttura credibile premiata dalle adesioni, dalla partecipazione attiva e democratica, che ha posto per davvero al centro delle sue attività il bene comune e le esigenze primarie dei cittadini. Composto da liberi cittadini provenienti dalla varie fasce del vivere civile, il Movimento NOI ha saputo generare un ponte di carattere istituzionale tra le esigenze della Comunità e le istituzioni di Governo, dando vita ad un attivismo politico adeguato ai tempi, in grado di comunicare a tutti i livelli e, quando è stato il caso di farlo, ha dimostrato che le batterie dei suoi megafoni sono in grado di amplificare le ragioni dei cittadini anche per strada ottenendo sempre risultati. L’azione sociale, culturale e politica del Movimento NOI è quella più temuta dalla classe politica inetta in Calabria, destinata con il tempo ad essere sommersa dai problemi che ha creato nel mondo della sanità, della famiglia, nel mondo del lavoro”.
Non sono mie parole ma di un giornalista.
Dai lunghi dialoghi con Giovanni Palladino, Alessandro Corneli, Giampiero Cardillo, il Movimento NOI ha trovato il giusto indirizzo al quale rivolgere le sue attività e ha scelto il Sud per attivare le sue energie rivolgendosi ai “Liberi e Forti”, con il suo procedere realista e lontano dalle utopie.
Concentrato sulla realtà i cui mutamenti sono sempre più repentini, il Movimento NOI ha fondato il suo cammino sulla istituzione di reti umane territoriali, diametralmente apposte alla bulimia dell’IO e dei poteri personali, i cui esiti sono noti alle attività giudiziarie delle tante Procure italiane e molto distanti dalla soluzione dei problemi della collettività che oggi richiedono un grande sforzo in termini di logica, razionalità ed elevate competenze.
LA RETE FEDERATIVA “LIBERTA’ CIVICA”
Il Movimento NOI sta dimostrando visione, concretezza, capacità di organizzare competenze e programmare in un contesto di sviluppo e legalità, dando vita ad un percorso formativo di livello che ha portato, tra le altre cose, al raggiungimento di un primo traguardo con la nascita della rete federativa nazionale “Libertà Civica – NOI POPOLARI” che ci vede tra i promotori.
Una rete che aggrega dalle Dolomiti alla Sicilia con lo scopo di scrivere la politica che non c’è nel rispetto dei soggetti che la compongono e della loro territorialità. Ogni territorio è diverso dagli altri ma tutti hanno comuni esigenze inquadrate nella necessità di riprogrammare il mondo del lavoro, della famiglia, della sanità, dell’amministrazione della cosa pubblica, delle competenze, dell’Ambiente, della Cultura.
CON LUIGI STURZO E GIUSEPPE TONIOLO
Possiamo tranquillamente dire che solo un autentico percorso sturziano poteva riuscire ad accompagnare gli iscritti alle radici del popolarismo seminate da Giuseppe Toniolo. Questo, di certo, il grande merito del Movimento NOI che ha saputo guardare dal Sud al Nord federandosi con mente aperta al bene dell’intero paese, proprio come fece Luigi Sturzo, a chi oggi in Veneto attua gli insegnamenti di Toniolo.
DAL QUALUNQUISMO ALLE COMPETENZE PER COSTRUIRE MIGLIOR FUTURO
In questo clima nel quale i popolari sino ad oggi collocati ovunque, al punto da tale da non riuscire a rientrare da quella che appare una vera e propria diaspora, abbiamo avvertito la necessità di adunarci con la costituzione di una rete federativa espressione del NOI, per porre rimedio alle prospettive di un futuro nel quale non basterà il danaro a renderlo migliore, ma l’adunanza di competenze in grado di rimettere in cammino i molti settori in crisi sull’intero territorio nazionale. Se è vero che la politica è fatta dai voti, oggi è pur vero che stiamo vivendo gli esiti disastrosi di un sistema elettorale che abbandona l’Uomo a se stesso. Appare chiaro che l’attuale sistema elettorale deve essere riformato al più presto. In Calabria, lo sbarramento alle regionali dell’8% significa estromettere il civismo autentico che è voce della Democrazia, per garantire partiti e infiltrazioni mafiose che hanno la capacità di spostare grosse quantità di voti. Non dimentichiamo che in Calabria come in altre regioni, la Democrazia è ostaggio del bisogno.
SIAMO L’EUROPA
Un grande contributo sulla scia delle poche cose che funzionano può venire tanto dal Sud quanto dal Nord dialogando nell’unica lingua dell’Europa, se pur con propositivo senso critico. I fondi europei sono tanti e certamente in grado di risollevare il Paese, ma la Pubblica Amministrazione italiana, non è in condizione di amministrarne poco più della metà. Serve un reclutamento di forze nuove in grado di compiere il miracolo della trasformazione dei fondi in lavoro e dell’utilizzo degli stessi con il fine primo e ultimo di creare lavoro persistente. I popolari possono molto e hanno il dovere di riunirsi all’insegna del NOI, abolendo la bulimia dell’IO e del potere verticale che ha portato solo rovina, corruzione e divisione.
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