Fonte LACNEWS/Gazzetta del Sud/
Mario Occhiuto e Martina Hauser, rispettivamente Sindaco di Cosenza e moglie dell’ex Ministro Corrado Clini in forze nella qualità di Assessore nel corso della prima sindacatura dell’Architetto Occhiuto, saranno davanti al Gup del Tribunale di Roma giorno 22 ottobre 2019 alle ore 10,30, insieme ad altri coinvolti nell’indagine, gravati dell’accusa di Associazione a delinquere con l’aggravante della transnazionalità. La loro posizione è legata a una ipotesi corruttiva “commessa – scriveva il Gip – per incarichi professionali conferiti a vantaggio di Martina Hauser”.
Fermo restando la presunzione d’innocenza fino all’ultimo grado di giudizio, i fatti sono questi:
Martina Hauser, negli anni scorsi assessore comunale alla sostenibilità ambientale nella giunta guidata a Cosenza da Mario Occhiuto, sarebbe stata dunque beneficiaria, secondo la ipotesi di accusa dei magistrati emiliani, di incarichi. Vero o falso? Saranno i magistrati a valutarlo. Nell’atto di chiusura delle indagini, firmato ad ottobre scorso dal Pubblico Ministero Alberto Galanti, si legge che “il sindaco di Cosenza, architetto grazie a società a lui riconducibili, ha sviluppato numerosi progetti nella Repubblica popolare cinese finanziati o cofinanziati con fondi provenienti dal ministero dell’Ambiente italiano e, nello specifico, dalla direzione generale già retta da Corrado Clini“.
La Procura di Roma ha in questi anni d’indagine vagliato tutti i contratti di consulenza e gli incarichi di progettazione affidati dal ministero dell’Ambiente nell’ambito dei rapporti bilaterali internazionali stabiliti con l’Iraq, la Cina, il Montenegro e il Brasile. L’inchiesta della magistratura inquirente capitolina si è incrociata con quella della Procura di Ferrara che ha portato, due anni addietro, all’arresto dell’ex ministro Corrado Clini che, per 25 anni, ha svolto il ruolo di dirigente generale del dicastero. E proprio dal contenuto dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip ferrarese, Piera Tassoni, si evinceva che Clini era originariamente indagato, oltre che per peculato, anche per corruzione in concorso con Augusto Calore Pretner, imprenditore padovano, e Marco Gonella, titolare della società “Med Ingegneria” di Ferrara.
La loro posizione è legata a una ipotesi corruttiva “commessa – scriveva il Gip – per incarichi professionali conferiti a vantaggio di Martina Hauser”. La donna, negli anni scorsi assessore comunale alla sostenibilità ambientale nella giunta guidata a Cosenza da Mario Occhiuto, sarebbe stata dunque beneficiaria, secondo la ipotesi di accusa dei magistrati emiliani, di incarichi. A questo punto, se le accuse hanno elementi sufficienti per suffragare un rinvio a giudizio, saranno il Gup di Roma a valutarlo il 22 ottobre 2019.
La Procura di Roma ha indagato invece in relazione ad altri interventi su scala estera finanziati dal nostro Paese. L’ipotesi di reato contestata ora con la richiesta di rinvio a giudizio è collegata ad una presunta associazione per delinquere e ad un monte di investimenti superiore ai 200 milioni di euro. Il primo cittadino di Cosenza, Mario Occhiuto, che ha lavorato a lungo nella Repubblica Popolare Cinese, si è detto certo di poter dimostrare la propria estraneità a qualsiasi ipotesi di reato aggiungendo di non aver mai compiuto un atto contrario alle nostre leggi.
Tutte le persone coinvolte nell’inchiesta che approda adesso davanti al Gup devono essere considerate innocenti sino alla definizione della vicenda.
L’inchiesta della Procura di Ferrara è stata successivamente trasferita per competenza a Roma dove i magistrati inquirenti hanno contestato all’ex ministro la corruzione internazionale. E nel 2014 per Corrado Clini è stato disposto il giudizio immediato sulla base degli atti relativi alle erogazioni da 54 milioni di euro previsti dal progetto New Eden per la riqualificazione dell’Iraq stanziati dal Governo italiano. Oltre che per Clini, la procura capitolina aveva chiesto il giudizio immediato anche per l’ingegnere padovano Augusto Calore Pretner, socio della ferrarese Med Ingegneria, facente parte del consorzio Nature Iraq, destinatario dei 54milioni insieme alla società americana Iraq Foundation. Secondo gli inquirenti, di quei 54 milioni destinati a finanziare il progetto “New Eden”, Clini e Pretner si sarebbero spartiti 3,4 milioni confluiti su conti correnti cifrati alla Ubs di Lugano. Accuse che l’ex ministro e l’imprenditore hanno sempre respinto.
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