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A Mongrassano, l’eolico che nessuno vuole. Interviene anche il Movimento NOI

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In Calabria accadono da decenni cose strane. Ma questo è normale, un concetto che ormai non fa storia. Si costruiscono ecomostri in riva al mare, discariche nel cuore delle montagne verdi come accaduto a Celico o nell’antica Pandosia come quelle di Castrolibero e Rende. Tutto questo, ovviamente, con il consenso diretto della classe politica locale. Poi, come funghi, spuntano pale eoliche e, come da rituale, quando vai a rivolgere qualche lecita domanda, nessuno risponde e cala l’odioso velo dell’omertà.

Mongrassano (CS)
Mongrassano (CS)

A MONGRASSANO NELLA CONTRADA “AREA DEL VENTO” GIGANTESCHE PALE EOLICHE DETURPANO IL PAESAGGIO
Oggi accade a Mongrassano dove i cittadini, una bella mattina, hanno capito che il loro vivere inclusi i loro orizzonti, sarebbe cambiato per sempre perché proprio sulla loro testa e all’interno di un meraviglioso spazio naturale stava per nascere un ulteriore parco eolico calabrese che, ovviamente, nessuno vuole per una serie di motivi facili da immaginare. Ma il Sindaco, incredibile a credersi in uno spazio che evoca i dettami dell’Agenda 2030 in tema di sostenibilità ambientale, invece, sembra esserne indifferente.

Pala Eolica di Siemens Gamesa
Pala Eolica di Siemens Gamesa – Paesaggi mutilati

ALL’ORIGINE 10 PALE EOLICHE
L’idea dell’impianto è nata nel 2004 e prevedeva la costruzione di 10 pale eoliche all’interno di quell’area naturale che oggi rappresenta una parte molto suggestiva dei “Cammini di San Francesco di Paola”. Da quella data al 2012 bisognava ottenere l’assenso di 26 enti coinvolti, dai Comuni alla Regione, dalla Sorical all’Enac, cosa che sembrò scoraggiare gli spagnoli di Siemen Gamesa che decisero, o almeno così fecero credere, che non se ne sarebbe fatto più nulla.

Un componente di gigante eolico di Siemens Gamesa
Un componente di gigante eolico di Siemens Gamesa

Ciò, fino al 2016, data nella quale le nuove tecnologie consentono a Siemens Gamesa di ritornare all’attacco con la proposta della costruzione di 6 pale eoliche, non più 12, ma più produttive. Gli Enti coinvolti – incredibile ma vero – decidono che si può andare avanti con le vecchie autorizzazioni. Tutti tranne una: il Ministero dei Beni Culturali che il 31 Maggio ha detto al Comune di sospendere i lavori. La ditta fa ricorso al TAR ma, incredibile a credersi, tranne in Calabria, i lavori non si sono mai fermati in barba al Governo Italiano.

margherita-corradoL’INTERVENTO ISTITUZIONALE DELLA SENATRICE MARGHERITA CORRADO
Incomprensibilmente, però, gli sbancamenti in località Aria del Vento sono proseguiti anche ieri, lunedì 3 giugno, nonostante che, ex art. 180 del Codice dei Beni Culturali, il mancato rispetto dell’ordinanza costituisca reato”. A sostenerlo è la senatrice Margherita Corrado (M5S), componente della Commissione Cultura di Palazzo Madama che ricorda come il 31 maggio scorso sia stata anche inviata una nota da Roma alla Siemens Gamesa e alle autorità competenti territorialmente, ovvero la Soprintendenza, Sindaco e Carabinieri, perché assicurassero l’esecuzione del provvedimento.

IL SERVIZIO EDITO DA RAITRE
Il Sindaco di Mongrassano Ferruccio Mariani afferma a RAITRE che sono proseguiti nella zona autorizzata e che la ditta ha iniziato i lavori solo a Febbraio 2019, che sarebbero già arrivati al 45% e se nella data prevista – ATTENZIONE – del 19 Giugno 2019 non saranno ultimati, ci sarà bisogno di ulteriori proroghe che il Ministero, come quelle passate, ritengono illegittime. Un gatto che si morde la coda. Sempre nella stessa intervista il Sindaco riferisce che “se entro 20 giorni le cose non si sbloccano l’intero finanziamento di 20 milioni di euro rischia di saltare”.

Del caso ne è stato informato anche il Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia senatore Nicola Morra.

Bandiera e Logo del Movimento sturziano NOI
Bandiera e Logo del Movimento sturziano NOI

OGGI INTERVIENE ANCHE IL MOVIMENTO NOI
Oggi, a supporto del Gruppo Ambiente e Territorio, comitato di cittadini che da mesi lotta contro la costruzione dell’impianto e presieduto da Augusto Pugliese, entra anche il Movimento NOI che si distingue per la sua tenacia e azione di denuncia contro le illegalità e i diritti dei Cittadini. In tal senso, il Portavoce Nazionale del Movimento NOI Fabio Gallo va subito al dunque con una serie di osservazioni.

“Qualcuno, afferma Fabio Gallo – ha voluto questo impianto. Ne è responsabile e ne deve rispondere politicamente ai Cittadini di Mongrassano e del territorio. Ma ora che i limiti di tempo previsti come limite massimo sono trascorsi, se non sono state ottenute le proroghe, l’investimento è saltato? Si, o no? Risponda il Sindaco Ferruccio Mariani.

In Calabria l’eolico ha già riservato molte sorprese a chi vi è rimasto coinvolto e, considerata la disobbedienza ai dettami governativi, non è escluso che presto o tardi la Procura della Repubblica competente e perché no, quella presieduta da Nicola Gratteri, potranno interessarsi, se non lo stanno già facendo, attesa la gravità della questione.

Fabio Gallo
Fabio Gallo

FABIO GALLO: UNA CONSIDERAZIONE POLITICA OPPORTUNA
“Va detto – argomenta Fabio Gallo – che la Calabria è rappresentata da una classe politica ancora incapace di difendere con le unghie e con i denti il proprio territorio dalla politica delle multinazionali, che finisce sempre per dare l’impressione della ricchezza per poi manifestarsi essere angoscia e disoccupazione. E’ ormai acclarato che il profittare di territori che rappresentano un baluardo della Natura, oggi vera fonte di ricchezza se saputa mettere a frutto, è considerato un vero e proprio crimine contro l’Ambiente ed il Paesaggio che ne escono irrimediabilmente sconfitti, declassati e deturpati. La classe politica calabrese, dalla Sanità all’Ambiente (mari e monti) al Lavoro, dimostra sempre più di non essere adeguata. I Cittadini non si arrendano. NOI siamo con chi tutela Ambiente e Paesaggio. Serve ai nostri giovani per creare lavoro”.

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1 COMMENT

  1. Conosco bene l’ aia del vento dato che sono nato in un paese non molto lontano famoso per Pagliacci di Leoncavallo. Inoltre sono un ingegnere specializzato in energetica. Conosco il cammino di San Francesco che percorre tutto il crinale. So bene che il posto scelto da Gamesa ha una buona ventosita’. Non capisco come le autorità abbiano potuto approvare un simile progetto visti i vincoli paesaggistici e religiosi. C’è sicuramente qualcosa che non so !!! Io vivo in Emilia Romagna da tanti anni e mi sfugge qualcosa. Di sicuro le autorità preposte dovrebbero indagare. In Italia purtroppo dietro le rinnovabili si sono nascosti interessi indicibili. Ricordo fatti simili accaduti in Sicilia dove dietro alcuni impianti c’e’ lo zampino della primula più ricercata d’ Italia. Purtroppo se da una parte è giusto promuovere l’economia verde è anche vero che queste vadano fatte nel pieno rispetto delle comunità dei vincoli paesaggistici ecc. A mio modesto parere nel Sud Italia c’è molto sole, si potrebbero costruire tanti impianti fotovoltaici su aree dismesse e magari produrre idrogeno pulito per i veicoli a celle a combustibile. Ho conseguito la laurea in ing. meccanica a Pisa nel 1982 con una tesi su idrogeno e rinnovabili in collaborazione con Enel. Vorrei ricordare il relatore l’esimio prof. Dino Dini che aveva lavorato al Jet Propultion Laboratory di Pasadena NASA per diversi anni dove di idrogeno e rinnovabili ne aveva visto tante. A Pisa aveva la cattedra di macchine e quella di missilistica. Saluti Antonio Saullo

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