Giro di colloqui in mattinata per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha visto i vicepremier e si è poi recato al Quirinale. Conte, successivamente, in una nota, ha evidenziato che sia con Di Maio che con Salvini ha scambiato “alcune valutazioni sugli esiti dell’ultima consultazione elettorale, sulla nuova composizione del Parlamento europeo e sulle procedure di nomina nelle Istituzioni europee”. “Il confronto è stato serio e approfondito ed è servito a operare una ricognizione delle varie misure che tornano utili a rilanciare l’azione di governo“, ha spiegato.
“Ho raccolto le indicazioni dei Vicepresidenti sulle misure di governo che stanno a cuore alle rispettive forze politiche e, per parte mia, ho riassunto le varie iniziative e i vari provvedimenti che giudico assolutamente strategici per il bene del Paese”, si legge nella nota del capo di governo.
“Il Governo del cambiamento deve ancora completare buona parte del suo programma. Ho elaborato un’agenda fitta di misure e provvedimenti da attuare che ci impegnerà per il resto della legislatura. Ho chiesto a entrambi i Vicepresidenti di accelerare i confronti e le valutazioni che sono in atto nell’ambito di ciascuna forza politica, in modo da poter ripartire già nei prossimi giorni con chiarezza di intenti e determinazione di risultati”, ha aggiunto il presidente del consiglio
Dopo l’incontro con Conte Salvini ha avuto una riunione con i suoi parlamentari. In serata anche Di Maio vedrà i suoi. “Se nei cinque stelle – avrebbe detto il leader del Carroccio a Montecitorio durante una riunione i suoi parlamentari – prevalesse la linea della barricata e del no a ogni costo valuteremo, io voglio lavorare. La maggioranza c’è ed è questa“.
Avanti sul tema dell’autonomia regionale, senza mettere a rischio l’unità del Paese, avrebbe sottolineato inoltre Salvini. Del tema, come ha poi confermato ai cronisti, il ministro dell’Interno ha parlato con il presidente del Consiglio. Il via libera alle intese regionali resta in cima all’agenda della Lega, avrebbe poi spiegato ai suoi parlamentari, ma con il premier si sarebbe concordato di procedere con attenzione ai principi dell’unità nazionale.
Non si deve mollare la presa – sarebbe stato infine il suo invito – e puntare a vincere i ballottaggi delle elezioni comunali. Il vicepremier, accolto da un applauso dei suoi, ha sottolineato l’importanza di non fermarsi alla vittoria delle europee ma continuare a lavorare sul territorio per conquistare anche i Comuni al ballottaggio.
All’uscita dalla riunione Salvini ha evidenziato incalzato dai cronisti: “Con Conte c’è stata piena sintonia sulle tante cose da fare. Ma gli ho detto di fare presto e bene. Dobbiamo continuare come fatto negli ultimi mesi, considerando chiusa la parentesi delle polemiche e degli insulti dell’ultimo mese. Un cosa che considero elettorale. Certo che se continuano gli insulti non ci sono altre maggioranze…“, si andrebbe a votare.
“Quali maggioranze? Io maggioranze con gli Scilipoti o i cambia-bandiera di turno non ne faccio. La maggioranza se c’è e’ questa. Per me c’è. Poi non commento le scelte degli altri partiti ma mi rifiuto di andare a pensare, di andare a raccattare tre senatori qui e dieci deputati là, non ci penso proprio…”. A chi gli chiede se in caso di crisi si andrebbe dritto al voto, Salvini ribadisce: “Io non me lo auguro. Vogliamo lavorare per altri quattro anni. Teoricamente dovrei lavorare per andare a votare perché – ragiona Salvini – dovrei pensare che raddoppio i voti e i parlamentari. Io vorrei continuare a lavorare bene come abbiamo lavorato in questi primi nove mesi di governo. Certo – concludo – se dovesse trascinarsi l’ultima parentesi delle ultime settimane, allora non ci sto”.
Fonte ANSA