Strage in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda: il bilancio è di 49 morti. Tra le vittime c’è anche una bambina di 5 anni, morta insieme a suo padre. Un altro bambino di 4 anni è invece tra i feriti e lotta per sopravvivere, in gravissime condizioni. L’autore dell’attacco si chiama Brenton Tarrant ed è un australiano bianco di 28 anni. L’uomo, originario dello Stato di New South Wales, sulla costa orientale del Paese, lo ha rivendicato con motivazioni anti-immigrati. In tutto arrestate 4 persone. La premier neozelandese, Jacinda Ardern, ha affermato che la strage è stata frutto di un “attacco terroristico“, ed ha aggiunto: “E’ uno dei giorni più bui” per il Paese.
Da Cosenza viene pronunciato un grido di dolore da Ahmed Berraou, referente della Comunità Islamica del territorio che da Facebook afferma:
“In questo Venerdì di preghiera islamica, il mondo si è svegliato con la tragica notizia della strage terroristica in Nuova Zelanda. Almeno 40 musulmani uccisi mentre pregavano in Moschea. Oggi è un giorno di lutto per tutti gli uomini di pace e di dialogo. Mi stringo alla mia Comunità nel dolore e prego per i nostri fratelli e sorelle cadute in questo attacco islamofobo. Rinnoviamo tutti pertanto il nostro appello a tutte le componenti politiche, civili e religiose e a tutti i mezzi di informazione affinché condannino, isolino e delegittimino ogni discorso di odio che alimenta il razzismo, l’islamofobia e la xenofobia nelle nostre società. Non dobbiamo assuefarci all’odio e alla violenza! Non armiamo altri attentatori!”
A esprimere profondo dolore per quanto accaduto è il portavoce nazionale della Comunità cattolica NOI Fabio Gallo – fondatore della Carta della Pace e della Città della Pace, che condanna il gesto folle contro una Comunità in preghiera. “Giunga alle famiglie delle vittime un nostro abbraccio di pace. Questo dramma rende oggi comprensibile la nostra scelta di adoperarci, insieme alle diverse confessioni religione, perché la società prenda atto che solo dal dialogo e dalla condivisione potrà emergere una società in grado di sopportare le grandi sfide del futuro. La mia solidarietà e quella dell’intero Movimento NOI giunga al nostro Ahmed Berraou che, non a caso, abbiamo voluto componente del Dipartimento per il dialogo multiculturale ed interreligioso”.