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“Con l’attività giudiziaria posta in essere dal mio Ufficio Legale, ho inteso difendere solo ed esclusivamente il mio lavoro da quanto il Tribunale Amministrativo della Calabria, ha ritenuto essere una violazione dei diritti della mia azienda. Non appartengo ad alcun Comitato No Metro. La domanda mi è stata rivolta da un giornalista e ritengo di dovere chiarire che non mi occupo di politica e il mio ruolo è solo quello di difendere il mio lavoro, la mia azienda, i diritti acquisiti in una vita di sacrifici che difenderò con tutti gli strumenti che la Legge mi consente. Ciò detto, ritengo che sia un diritto dei Cittadini manifestare civilmente il loro dissenso”.
Così, Milena Gabriele, chiarisce la sua posizione immediatamente dopo la manifestazione No Metro indetta dai comitati e che il pomeriggio del 9 Febbraio, nonostante le temperatura rigida, hanno sfilato per il Corso Mazzini partendo proprio dal rifornimento di carburanti dell’imprenditrice Milena Gabriele che ha ingaggiato contro Regione Calabria e Comune di Cosenza, una vera e propria battaglia in sede di Giustizia amministrativa, portando a casa due sentenze ad esse favorevoli.
Ci tiene a chiarire che la sua posizione di professionista che rivendica i suoi diritti e che per farlo non si rivolge alla politica ma alla Giustizia. Il dissenso dei cittadini di Cosenza rispetto alla posa in opera dei due cantieri, quello della Metro e del così detto “parco del benessere) voluto dal Sindaco di Cosenza, paradossalmente ove sorgeva già un Viale definito “Parco” attrezzato per il benessere dei Cittadini e di cui lo stesso Sindaco Mario Occhiuto andava fiero, cresce quotidianamente. Intanto, qualcosa di strano c’è in questi cantieri per la realizzazione di opere che nessuno vuole dei cittadini e le sentenza sfavorevoli alla Pubblica Amministrazione iniziano a piovere e a macchiare indelebilmente l’attività dei pubblici amministratori. Nello scorse ore, evidentemente temendo ripercussioni in altra sede giudiziaria, la Regione Calabria ha deciso di rivedere il tracciato dei cantieri, al fine di ottemperare alle disposizioni del TAR Calabria. Una vittoria della Giustizia, ma anche una vittoria per l’imprenditrice che, scevra da altri interessi e attenta a non farsi strumentalizzare politicamente, sta ottenendo giustizia.