Ancora un durissimo sfogo, firmato Matteo Salvini. Nel mirino del vicepremier e leader della Lega ci sono i magistrati. Ovvio, soprattutto dopo la sentenza del tribunale del Riesame di Genova che ha confermato il sequestro dei 49 milioni di euro al partito, di fatto privandolo di ogni possibile risorsa. Nelle casse del partito erano rimasti solo 5 milioni di euro, ora il Carroccio non può neppure ambire a tenere quelli: i giudici, insomma, cercano di tagliare fuori quello che, ad oggi, è il partito di maggioranza relativa in Italia. Lo fanno per vicende relative al 2008-2011, quando la Lega era guidata da Umberto Bossi e il tesoriere era Francesco Belisto.
Insomma, non è difficile comprendere le ragioni della furia di Salvini. Il quale, su Facebook, tuona: “Temere l’ira dei giusti“, premette. Dunque ricorda: “Lavoro per la sicurezza degli Italiani e mi indagano per sequestro di persona (30 anni di carcere), lavoro per cambiare l’Italia e l’Europa e mi bloccano tutti i conti correnti, per presunti errori di dieci anni fa. Se qualcuno pensa di fermarmi o spaventarmi ha capito male – sottolinea Salvini -, io non mollo e lavoro ancora più duro. Sorridente e incazzato”, conclude il leader della Lega postando una sua foto con la scritta “non ci fermeranno!”. Un post durissimo, contro quei magistrati che stanno cercando di affondarlo. Parole introdotte da una citazione biblica che suona come una dichiarazione di guerra.
Fonte Libero Quotidiano.it