Quella di presidente del Senato della Repubblica è la seconda più importante carica della Repubblica Italiana, dopo quella di presidente della Repubblica. Dal 24 marzo 2018, per la XVIII legislatura, tale ruolo è ricoperto da Maria Elisabetta Alberti Casellati, la prima donna eletta a questa carica nella storia d’Italia. Rappresentante il Senato della Repubblica, il presidente adempie al compito di regolare il dibattito nell’aula senatoria attraverso l’applicazione del regolamento e delle norme costituzionali e a quello principale di assolvere al corretto funzionamento dell’aula regolandone l’attività di tutti i suoi organi.
Maria Elisabetta Alberti, coniugata Casellati (Rovigo, 12 agosto 1946), è una politica e avvocata italiana, dal 24 marzo 2018 presidente del Senato della Repubblica nella XVIII legislatura. Da sempre molto vicina a Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Renato Schifani, ha aderito a Forza Italia sin dalla fondazione ed è stata eletta al Senato della Repubblica in tutte le legislature dalla XII alla XVIII, tranne la XIII. È stata sottosegretario di Stato, nonché membro del Consiglio superiore della magistratura.
Biografia
Studi e professione
Nata a Rovigo da Vincenzo Alberti, funzionario originario della città calabra di Palizzi, e da Elvira Conforti (1919-2013), insegnante, Maria Elisabetta Alberti ha tre fratelli: Valerio, Massimo e Giuseppe. Si è laureata in Giurisprudenza all’Università di Ferrara e in Diritto Canonico nella Pontificia Università Lateranense. È stata successivamente ricercatrice universitaria per il settore scientifico-disciplinare IUS/11 “Diritto canonico ed ecclesiastico” presso l’Università di Padova. Ha inoltre esercitato la professione di avvocato matrimonialista a Padova insieme al marito Giambattista Casellati e si è affermata in ambito lavorativo. Entrambi sono soci di Esa srl, società attiva nel settore immobiliare fondata nel 1983.
Carriera politica
Ha aderito a Forza Italia fin dalla sua fondazione nel 1994 ed è stata eletta per la prima volta senatrice nello stesso anno nel collegio uninominale di Cittadella, all’interno della lista del Popolo delle Libertà. Il motivo della sua ammirazione per Berlusconi viene rivelato in un’intervista a Il Giornale nel 2005: « Nel ’93 mi colpì un’intervista di Berlusconi in cui diceva che, se avesse dovuto votare per il sindaco di Roma, avrebbe scelto Fini anziché Rutelli. Mi piacque il coraggio. “Questo ha i connotati”, mi sono detta. Ora la politica mi piace e spero di continuare. » (Maria Elisabetta Alberti Casellati). Negli anni è stata componente del Collegio Nazionale dei Probiviri del partito, dirigente nazionale del Dipartimento sanità e vice dirigente nazionale dei dipartimenti di Forza Italia.
Durante la XII legislatura è stata segretaria del gruppo parlamentare di Forza Italia al Senato e presidente della Commissione Sanità a Palazzo Madama. Candidata al Senato nel 1996 nello stesso collegio con il Polo per le Libertà, manca l’elezione in Parlamento perché superata dal candidato della Lega Nord Luciano Gasperini. Dal 1999 al 2000 è stata commissario provinciale di Forza Italia a Rovigo.
Viene rieletta al Senato nel 2001 nel collegio di Padova per la Casa delle Libertà. Durante la XIV legislatura è stata vice-capogruppo di Forza Italia tra il 2001 ed il 2002 e dal 2002 al 2005 è vice capogruppo vicario. È stata sottosegretario alla salute del Governo Berlusconi II dal 30 dicembre 2004 al 25 aprile 2005 e del Governo Berlusconi III dal 26 aprile 2005 al 16 maggio 2006. Rieletta al Senato nel 2006 durante la XV legislatura, ha ricoperto l’incarico di vicepresidente del gruppo al Senato.
In occasione delle elezioni politiche del 2008 viene riconfermata come senatrice. Ha inoltre ricoperto l’incarico di sottosegretario alla giustizia nel governo Berlusconi IV. Durante il periodo di crisi tra Berlusconi e la magistratura si è trasferita al Ministero della Giustizia e ha difeso pubblicamente il leader dell’allora Popolo della Libertà. Il 27 novembre 2013, giorno in cui la maggioranza del Parlamento ha espresso la sua favorevolezza alla decadenza di Berlusconi, ha deciso insieme ad altre sue colleghe di vestirsi completamente di nero, considerando la suddetta decisione come un «lutto per la democrazia» ed i votanti a favore come un «plotone di esecuzione». Nel corso della successiva legislatura è eletta nel consiglio di presidenza del Senato come segretario d’aula il 21 marzo 2013. Il 16 novembre dello stesso anno, con la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, ha aderito a Forza Italia. Dal 14 gennaio 2014 è stata capogruppo di Forza Italia nella Giunta delle Elezioni e del Regolamento e della I Commissione Affari Costituzionali del Senato.
Membro del CSM
Il 15 settembre 2014 è stata eletta dal Parlamento in seduta comune membro laico del Consiglio superiore della magistratura al settimo scrutinio con 489 voti, in quota Forza Italia. Al CSM è stata presidente della Terza Commissione per l’accesso in magistratura e per la mobilità dall’ottobre 2016.
Presidente del Senato
Alle elezioni politiche 2018 viene nuovamente eletta senatrice nel collegio uninominale di Venezia ed abbandona il seggio al CSM con un anticipo di quasi un anno sulla scadenza naturale. Il motivo dell’abbandono è stato dichiarato in un’intervista a Il Mattino di Padova: « Il nostro è diventato uno Stato oppressivo e soffocante che ha pensato più a difendere le banche che a tutelare le famiglie e il tessuto produttivo. Per questo ho deciso di rimettermi in gioco, al servizio del mio Paese, sospendendomi dal Csm». (Maria Elisabetta Alberti Casellati)
Dopo aver fatto parte della Giunta provvisoria per la verifica dei poteri, il 24 marzo 2018 viene eletta alla terza votazione presidente del Senato nella XVIII legislatura dopo un’intesa tra il centrodestra ed il Movimento 5 Stelle, divenendo la prima donna a ricoprire la seconda carica dello Stato. Il 18 aprile 2018 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella le affida il suo primo incarico: un mandato esplorativo per verificare l’esistenza di una maggioranza parlamentare tra centrodestra e Movimento 5 Stelle per costituire un Governo; tuttavia il 20 aprile 2018, alla scadenza del mandato, la presidente del Senato comunica al capo dello Stato il mancato raggiungimento dell’obiettivo.