L’annuncio protezionista di Trump continua a spaventare Wall Street che viaggia in deciso calo, con il Dow Jones in discesa di oltre un punto percentuale, e pesa sull’Europa (segui qui l’andamento dei principali indici). Ieri il presidente Usa ha annunciato che la prossima settimana approverà dazi per proteggere l’industria siderurgica americana e ha indicato che dovrebbero essere del 25% sull`acciaio e del 10% sull`alluminio. Mancano ancora tutti i dettagli su applicazione ed eventuali esenzioni, ma tanto è bastato per affossare già ieri l’azionario, con Wall Street (-1,4% il Dj)che ha portato in negativo il bilancio da inizio anno. Si è indebolito anche il dollaro, con l’euro tornato sopra a 1,23. Maggiori dazi globali potrebbero avere ripercussioni negative sulla crescita economica globale in caso di ritorsioni. Sul lato tassi si è invece assistito ad un calo sia negli Usa che in Europa, ancora una volta concentrato sul segmento a lungo termine.
Automotive sotto pressione, giù Fca con vendite – Soffre tutto il settore auto europeo, il peggiore in Europa (segui qui l’andamenti dei comparti) che rischia di fare i conti con un aumento dei costi delle materie prime grezze. Le vendite sono comunque generalizzate nel Vecchio Continente, con i timori di una guerra commerciale che tengono banco e i titoli legati all’alluminio e all’acciaio in flessione. A Milano pesante anche il FTSE MIB che arriva a testare la soglia dei 22mila punti, registrando un calo intorno al 2,5%, conFiat Chrysler Automobiles fortemente penalizzata anche dai dati sulle immatricolazioni auto. Sul titolo ci sono anche le indiscrezioni sulla vendita di Marelli: ieri la società ha annunciato che la valutazione sul dossier slitta al secondo trimestre dal primo. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, Fca sta valutando sia l’Ipo che la cessione del gruppo della componentistica. Sul tavolo ci sarebbero anche le offerte di Bain Capital e di società cinesi, oltre che una possibile cordata guidata da Cdp con Brembo (che però ha smentito). Ieri i dati sulle immatricolazioni hanno mostrato per Fca un calo del 10,8% delle vendite a febbraio, molto peggio del mercato. In calo anche Cnh Industrial ed Exor. Tengono le Luxottica (sulla parità) dopo il balzo del 5% della vigilia e dopo l’annuncio che l’antitrust Ue ha dato il via libera all’operazione di integrazione con la francese Essilor. In rosso generalizzato tutti i settori, inclusi i bancari con il Credito Valtellinese nell’ultimo giorno di negoziazione dei diritti. Male anche le Telecom Italia, che avevano tenuto in avvio. Il gruppo, secondo quanto scrive Il Sole 24ore, ha dato mandato al trust Advolis di cedere la quota detenuta in Persidera.
Atlantia, colpo Eurotunnel. In 2017 sale utile e dividendo – Atlantia entra nel capitale di Eurotunnel con un assegno superiore al miliardo di euro. La holding di Autostrade per l’Italia e Aeroporti di Roma ha annunciato l’accordo per l’acquisto del 100% del veicolo di investimento Aero 1 Global and International che detiene il 15,49% del capitale di Groupe Eurotunnel (Getlink) pacchetto azionario che offre il 26,6% dei diritti di voto della società. «L’investimento in Getlink rappresenta un’interessante opportunità finanziaria per il gruppo», commenta l’amministratore delegato Atlantia Giovanni Castellucci. A vendere sono alcuni fondi gestiti da Goldman Sachs Infrastructure Partners. Il costo per Atlantia è di 1.056 milioni pari a 12,4 euro per azione Getlink. Atlantia ha inoltre annunciato i conti 2017 chiusi con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 1,172 milioni di euro, in aumento del 4%
(+6% su base omogenea) rispetto al 2016. Il traffico sulla rete autostradale italiana del gruppo risulta in aumento del 2,2%. Il traffico sulla rete autostradale estera è cresciuto del 3,6%, il traffico passeggeri negli aeroporti del Gruppo è complessivamente in crescita dell’1%. Il cda proporrà ai soci il pagamento di un dividendo unitario di 1,22 euro per azione relativo all’esercizio 2017 con un saldo a maggio di 0,65 euro per azione.
Trump rallenta il dollaro, l’euro torna su 1,23 – Le parole di Trump hanno pesato sin da subito sul dollaro con l’euro che è tornato sulla soglia di 1,23 (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali valute e qui quello del dollaro). «L’ipotesi di dazi avanzata dalla Casa Bianca colpisce in realtà una categoria poco rilevante ai fini dell’interscambio commerciale con la Cina – commentano gli analisti di Mps Capital Services – e potrebbe in realtà trattarsi di una mossa di Trump per meglio posizionarsi al tavolo negoziale in vista di un incontro atteso oggi con un importante consigliere del presidente cinese, Liu He,, candidato alla carica di governatore della banca centrale del Paese». Yen in direzione opposta rispetto al biglietto verde, dopo le parole del governatore BoJ Kuroda sull’ipotesi di valutazione di fuoriuscita dalla fase ultra accomodante nel 2019.
Spread BTp/Bund vicino ai minimi dell’anno prima delle elezioni italiane – Sul mercato italiano c’è attesa anche per le elezioni politiche di domenica, ma gli investitori non mostrano particolari segni di tensione, con lo spread BTp/Bundstabile in area 130 punti base, sempre in prossimità dei minimi dell’ultimo anno. Il dato sul Pil italiano relativo al 2017 ha confermato le attese di una crescita dell’1,5% dallo 0,9% del 2016.
Greggio in calo, Brent sotto i 64 dollari – Un’altra seduta in calo per il prezzo del petrolio (segui qui l’andamento di Brent e Wti) con il Brent sotto la soglia dei 64 dollari al barile. Il greggio si avvia a chiudere la settimana in calo per la prima volta da febbraio. La flessione degli energetici è la più pesante in un contesto di calo generalizzato per le materie prime.
Fonte: Il Sole 24 Ore Radiocor Plus – di Chiara Di Cristofaro e Andrea Fontana