Cosenza, 12 febbraio 2018 – «Il Dipartimento Urbanistico e Governo del territorio della Regione Calabria faccia i necessari accertamenti e si opponga alle variazioni strutturali e funzionali del progetto riguardante Piazza Bilotti». È quanto chiedono i consiglieri comunali Carlo Guccione, Biancamaria Rende, Alessandra Mauro ed Enrico Morcavallo.
Nel 2010 fu stipulata una Convenzione tra la Regione Calabria (Dipartimento Urbanistica e Governo del territorio) e i Comuni di Cosenza e Rende, finalizzata all’attuazione dei Progetti integrati di Sviluppo Urbano (PSU) previsti dal Por Calabria Fesr 2007-2013. Tra le opere incluse nella Convenzione (e relativo Addendum) successivamente fu inserita – viene specificato nella lettera inviata dai consiglieri al Dipartimento della Regione Calabria – la riqualificazione e rifunzionalizzazione ricreativo-culturale di piazza C. Bilotti, con la realizzazione di un parcheggio multipiano interrato, di un’area musicale nonché di un’area polifunzionale.
Alla luce delle modifiche apportate dalla Giunta comunale di Cosenza con la delibera n.149 del 15 novembre 2017 – che ha stabilito nell’ambito delle aree della pubblica struttura di Piazza Bilotti uno spazio di circa 500 metri quadri per aprire un noto fast food – i consiglieri comunali dell’opposizione invitano «il Dipartimento urbanistico della Regione Calabria, effettuati i necessari accertamenti, ad opporsi a variazioni del progetto che determinano uno snaturamento o comunque una diminuita fruizione pubblica dello stesso, ma soprattutto che possano comportare la revoca dei finanziamenti concessi, revoca che arrecherebbe un gravissimo danno a tutti gli Enti coinvolti nonché, di riflesso, ai cittadini».
«Modifiche fatte in modo arbitrario – sottolineano i consiglieri Guccione, Rende, Mauro, Morcavallo –. L’Addendum alla convenzione prevede espressamente che “ogni variazione deve essere approvata dai soggetti sottoscrittori dell’Addendum”. Queste variazioni strutturali e funzionali del progetto così come finanziato, rischiano ora anche la revoca delle risorse concesse».