a cura di Francesco Errante/
Ho creduto e credo fermamente nella Unione, da qualsiasi parte, luogo, MENTE essa provenga, ed a prescindere anche da quanto tempo essa duri.
Europea, Americana, Balcanica, Transcontinentale, addirittura credo nelle Unioni Intergalattiche, in quelle Cosmiche, credo nelle Unioni “Sostanziali” e soprattutto mi piacerebbe credere nella PACE, non tanto in quella che si vuole intanto che si prepara la guerra (si vis pacem para bellum) quanto in quella GLOBALE.
Mentre il villaggio globale vorrebbe assommare in se, sotto il vessillo della “UMANE GENTI”, ogni DIVERSITA’, nella realtà quando in occasione, per esempio, del 60° Anniversario della Unione Europea, si urla del sessantennio di Pace e Prosperità dei 27 o 28, fate voi, Paesi aderenti all’Unione qualcosa mi induce a riflessione.
60 anni di Pace?
60 anni in cui non c’è stato un conflitto Mondiale?
60 anni in cui le Guerre Civili che hanno devastato l’Europa dell’Est, quella Balcanica, sono state uno scherzo perché avvenute fuori dai confini delle Nazioni aderenti all’Unione?
Le centinaia di migliaia di MORTI, militari e civili, conosciuti, i Milioni IGNOTI, sconosciuti alle cronache non contano e non si contano?
Eh già è proprio così, le guerre civili non contano, i morti non valgono, la globalizzazione non prevede la PACE GLOBALE bensì riguarda lo sfruttamento GLOBALE, dei forti sui deboli, attiene al mercato GLOBALE, nulla c’entra con la PACE GLOBALE.
L’industria sfrenata Cinese, la tracotanza della Economia dei RICCHI, lo sfruttamento smodato di risorse non rinnovabili, ovvero nuovamente disponibili fra milioni di anni, viceversa, a me danno il segno chiaro di quanto si sia imboccato un vicolo cieco e come tale senza uscita e senza luce per le cose, ma soprattutto per le menti.
Frugando nella “rete”, fra pavimento e materasso, ho trovato il grafico che Vi propongo e dal quale si evince che l’Unione Europea, attraverso i suoi più insigni rappresentanti, non dice le bugie ma semplicemente non possiede memoria bellica e vede soprattutto il VILLAGGIO LOCALE, quello racchiuso dall’insieme delle Nazioni appartenenti all’Unione Europea con il quale, però, a sua insaputa sta conclamando il fallimento irrevocabile della GLOBALIZZAZIONE.
Mentre vivo mi accorgo di quanto il villaggio, il condominio, il quartiere con i suoi piccoli negozi sopravvissuti ai mega centri commerciali consentano ancora VITA, consegnino la GIOIA degli occhi, dell’uscita di casa, dell’incontro consueto o inaspettato, di quanto il globalizzante strida con i miei sensi “perfetti” semplicemente perché “limitati” locali oserei dire.
Se mi fosse stato necessario vedere e sentire oltre la distanza consentita dalla mia vista e dal mio udito avrei avuto dei satelliti per vedere e sentire, invece la provvida NATURA nel limite che consegna ai miei sensi prevede una salvaguardia per il mio corpo, cervello incluso e una tutela vitale oltre la quale non so onestamente cosa esista di più importante.
Salute!