a cura della Redazione de Il PARLAMENTARE.IT/
Per comprendere bene quali siano i sentimenti che si muovono nel PD bisogna ascoltare la parola ed il cuore di chi lo milita. Un esempio lo abbiamo tratto dalla rete, da Facebook, all’interno del quale il confronto è libero e ancora vivo. A scambiare pensieri sono il Prof. Giuseppe Terranova e Carolina Luzzi, militanti del PD Calabrese, che al post del professore risponde con tutta franchezza dichiarando praticamente morto il PD. Per una serie di motivi esposti con estrema lucidità e che mostrano errori dai quali difficilmente il Partito Democratico potrà tornare indietro. Responsabilità troppo grandi quelle del PD secondo la Luzzi che lasciano solo spazio alle parole ma non ai fatti. Una analisi quella della militante tanto accorata quanto drammaticamente esaustiva.
QUESTO IL DIALOGO TRATTO DALLE PAGINE DI FACEBOOK
“Il PD è l’ultimo argine Politico nel nostro Paese. – scrive Giuseppe Terranova – Il Più solido e utile per il futuro Democratico e civile. Salvaguardiamolo con scelte e sopratutto comportamenti responsabili. Non servono tifosi interessati, pronti a indossare magliette di convenienza . Non occorre essere ” anti ” o contro qualcuno. Urge tornare al confronto serrato ma necessario , sui contenuti reali e i problemi veri e profondi dell’Italia e del mezzogiorno. La fase congressuale non può essere vissuta solo tra noi, dobbiamo riallacciare il rapporto con l’Italia vera.
E non quella surreale.
Occorre umiltà e passione.
E non tracotanza e supponenza.
Per intercettare il forte malessere sociale, per indicare una prospettiva.
Dobbiamo costruire una comunità Politica. E non altro.
Solo così torneremo ad essere ascoltati con interesse.”
“Compagno” Terranova (così ti chiamavamo un tempo ), – risponde Carolina Luzzi – sono persuasa della bontà delle tue parole e del tuo “crederci”, ma non lo sono affatto rispetto a quello che il PD vuole essere per il futuro suo e di questo paese. Gli argini si costruiscono prima che il fiume straripi dal suo alveo.. dopo non si può che fare la conta dei danni e tentare di analizzare ex post come è perché non si è intervenuti prima. Purtroppo chi assiste al solito teatrino delle correnti e del “io sto con” o “contro” ha davanti agli occhi un film già visto, un contenitore privo di contenuti se non quelli che non gli appartengono (per definizione) e per sostanza. Occorre un confronto serrato e senza infingimenti? Ben venga! Ma occorre scendere dai piedistalli e interpretare la realtà, quella realtà dimenticata e oltraggiata da scelte neoliberiste che tutte le odierne correnti hanno sostenuto anche turandosi il naso (dice qualcuno). Difficile non cadere nella retorica in questi casi, ma questo partito non rappresenta più una parte consistente del suo “popolo”: non rappresenta più il mondo del lavoro (nelle sue nuove declinazioni e trasformazioni), non la giustizia sociale, non le fasce più deboli della società… parlare di equità, giustizia sociale, diritto al lavoro dignitoso, di pari opportunità di realizzazione, di uguaglianza, non è parlare di retaggi del passato o di categorie novecentesche che hanno fatto il loro tempo; significa guardare alla realtà perché questi capisaldi della vita comune, della convivenza pacifica e tra pari, non sono stati raggiunti…. il tempo in politica è uno degli elemeti fondametali che si unisce ovviamente alle buone prassi: il tempo è trascorso e di buone prassi nessuna. Questo è il sentire della gente: abbiatene consapevolezza. Buona fortuna.”