Nuovo scandaletto all’italiana. Dopo una serie di fallimenti che hanno portato numerosi consiglieri e assessori della Regione Calabria a dovere rispondere di reati di ogni sorta, non esclusi quelli di mafia, la politica mostra nuovamente di cosa è fatta.
“La proposta di legge 206 – scrive Il Fatto Quotidiano – firmata dal Pd, da consiglieri di centrosinistra e alcuni esponenti di Forza Italia e Ncd, istituisce l’assegno a 65 anni (quindi con almeno 1 anno e 6 mesi di anticipo rispetto ai lavoratori con 20 anni di anzianità) per gli onorevoli di Palazzo Campanella. Che avranno diritto alla reversibilità e pure all’indennità di fine mandato: un mese di stipendio per ogni anno di servizio, fino a un massimo di dieci”.
Nella regione con il più alto tasso di disoccupazione d’Italia, ancora una volta, la politica calabrese ne combina una delle sue e in rete scoppia una vera e propria rivoluzione nel momento in cui i Partiti perdono la loro funzione di garanzia. Scandalo e insofferenza popolare sono tali anche nel mondo dei Social Network, da avere portato già alcuni tra i sottoscrittori a fare un passo indietro e il Governatore della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio – come cita Il Corriere della Calabria – a dichiarare il provvedimento proposto da Consiglieri “inutile e non prioritario”. Ma non solo, il Governatore ne ha chiesto lo stop immediato.
Quando si tratta di soldi sono sempre tutti d’accordo, Destra e Sinistra. Ma il PD, partito di governo, va detto, ha fatto un pessima figura ponendo in essere una iniziativa che fa la differenza tra i diritti di chi è delegato dal Popolo e i quelli del Popolo stesso, che in Calabria è totalmente azzerato dalla disoccupazione e dalle prospettive progettuali per i Giovani.
SCANDALO VITALIZIO
L’idea è venuta al consigliere regionale del Pd Mimmo Battaglia, seguito a ruota da altri esponenti del suo partito: Giuseppe Aieta, Domenico Bevacqua, Sebi Romeo, Michele Mirabello e Antonio Scalzo. A loro si sono aggiunti anche altri consiglieri regionali di area Pd, ma eletti in liste di centrosinistra: Francesco D’Agostino, Arturo Bova, Mauro D’Acri, Giuseppe Giudiceandrea, Orlandino Greco, Franco Sergio e Vincenzo Pasqua. Completano l’elenco dei firmatari: Giovanni Arruzzolo (Ncd), Francesco Cannizzaro (Casa delle libertà), Baldo Esposito (Ncd), Giuseppe Graziano (Cdl), Ennio Morrone (Forza Italia) e Giovanni Nucera (La Sinistra).
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