Calabria – È stato rinviato a giudizio l’ex Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra, dell’Udc, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta, denominata “Acheruntia”. L’indagine è stata condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Il rinvio a giudizio è stato emanato da Giovanna Gioia, Gup del Tribunale di Catanzaro, su richiesta del Pubblico Ministero Pierpaolo Bruni. Serve sempre prudenza nei processi che numerose volte, troppe, si sono rivelati solo un dispendio di risorse dello Stato con clamorose assoluzioni di massa. Michele Trematerra, recita l’accusa, avrebbe avuto rapporti con la cosca “Lanzino-Rua’” della ‘ndrangheta. Se l’accusa dovesse trovare conferma, senza dubbio, significherebbe che la zona grigia costituita dai rapporti tra politica e mafia, inizierebbe a scalfirsi.
“La ’ndrangheta non è solo una delle mafia. La ’ndrangheta è la mafia – scrive la Gazzetta del Sud nel lancio della notizia che fa tremare la politica calabrese. Una organizzazione criminale che sa infiltrarsi arrivando dove altri non riescono ad arrivare, stringendo rapporti con la politica per gestire voti e appalti. La mafia delle ’ndrine mostra il suo solito volto anche nell’inchiesta “Acheruntia”, una indagine che ha rischiarato gli ipotetici patti costruiti lungo l’asse Acri-Catanzaro. Il gup distrettuale di Catanzaro, Giovanna Gioia, ha disposto il processo nei confronti dell’ex assessore regionale dell’Udc, Michele Trematerra, e di altri 21 imputati coinvolti, a vario titolo, nell’inchiesta della Dda di Catanzaro. Il giudice ha pure pronunciato la sentenza, col rito abbreviato, nei confronti dell’ipotetico reggente del clan degli italiani di Cosenza, Rinaldo Gentile (difeso dall’avvocato Cesare Badolato), che è stato condannato a 8 anni di reclusione. Assolto, invece, «perché il fatto non sussiste», Angelo Cofone, come aveva sollecitato il suo difensore, l’avvocato Pasquale Di Iacovo. Il pm antimafia, Pierpaolo Bruni aveva chiesto nove anni per Gentile e 4 per Cofone. A giudizio sono finiti: Elio Abbruzzese, Francesco Abbruzzese, Luigi Belsito, Giuliano Bevilacqua, Alfredo Bruno, Giuseppe Burlato, Domenico Cappello, Franco Caruso, Andrea Cello, Adolfo D’Ambrosio, Claudio Dolce, Giampaolo Ferraro, Angelo Gencarelli, Salvatore Gencarelli, Massimo Greco, Enzo La Greca, Luigi Maiorano, Gemma Martorino, Giuseppe Perri, Antonio Rosa, Giuseppe Tarsitano e, appunto, l’ex esponente di punta dell’Udc calabrese, Michele Trematerra.