(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 30 DIC – La Dda di Reggio Calabria ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a 72 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, voto di scambio, violazione della legge Anselmi, corruzione, estorsione, truffa, falso ideologico e rivelazione di segreti d’ufficio. Tra le persone cui é stato notificato l’atto c’é il senatore Stefano Caridi (gruppo Gal), costituitosi nell’agosto scorso nel carcere di Rebibbia dopo che Palazzo Madama aveva concesso l’autorizzazione al suo arresto chiesto dalla Dda reggina. Insieme a Caridi sono coinvolti nell’inchiesta l’avvocato Giorgio De Stefano, l’ex parlamentare Paolo Romeo, l’ex sottosegretario della Regione Calabria Alberto Sarra, il presidente della Provincia di Reggio Giuseppe Raffa ed il dirigente della stessa Regione Calabria Francesco Chirico, nei confronti dei quali s’ipotizza l’accusa di avere fatto fatto di una componente “riservata” della ‘ndrangheta reggina.
Fonte: Il Fatto Quotidiano – a cura di Lucio Musolino – Il procuratore Federico Cafiero De Raho, l’aggiunto Gaetano Paci e i sostituti Giuseppe Lombardo, Roberto Di Palma, Stefano Musolino, Giulia Pantano e Walter Ignazitto hanno riunito in un unico processo le più importanti inchieste antimafia (‘Mamma Santissima’, ‘Reghion’, ‘Fata Morgana’, ‘Alchimia’ e ‘Sistema Reggio’) eseguite nel 2016 dai carabinieri, dalla polizia e dalla guardia di finanza. Il procedimento che ne verrà fuori sarà il primo maxi-processo alla cupola della ‘ndrangheta dai tempi dell’operazione Olimpia. O meglio il primo maxi-processo che vedrà alla sbarra il “direttorio” della ‘ndrangheta, una struttura con una strategia programmatica che puntava ad alterare “l’equilibrio degli organi costituzionali”. Al centro dell’inchiesta le due teste pensanti della ‘ndrangheta reggina: gli avvocati Paolo Romeo (ex parlamentare del Psdi) e Giorgio De Stefano, “soggetti ‘cerniera’ che interagiscono tra l’ambito ‘visibile’ e quello ‘occulto’ dell’organizzazione criminale”.
Assieme a loro e al senatore Caridi, l’avviso di conclusione indagini è stato notificato a molti politici locali, imprenditori, mafiosi, ma anche a un magistrato in pensione, una giornalista e un prete. Tra gli indagati, infatti, c’è il presidente della Provincia Giuseppe Raffa (Forza Italia), l’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra (ex An), l’ex sindaco di Villa San Giovanni Antonio Messina, due dipendenti del ministero della Giustizia, il magistrato in pensione Giuseppe Tuccio e il prete di San Luca don Pino Strangio. Il capo di imputazione contestato a quest’ultimo dimostra la capacità di quella che il pm Giuseppe Lombardo, ha definito “componente ‘riservata’ o segreta’ della ‘ndrangheta” formata da Paolo Romeo, Giorgio De Stefano in qualità di promotori, Alberto Sarra, Francesco Chirico e il senatore Caridi come organizzatori e partecipi.