La sequenza sismica continua con un numero complessivo di scosse che, dal 24 agosto scorso, supera 21.600. Alle ore 11 di oggi, erano circa 615 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4; 40 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5; 5 quelli di magnitudo maggiore o uguale a 5, localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Dopo l’evento del 30 ottobre, alle 07:40 ora italiana di magnitudo M 6.5 sono stati localizzati complessivamente oltre 1600 eventi sismici.
Alle ore 11 di oggi, 2 novembre, sono circa 270 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4 e 19 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha assicurato che “Venerdì il Consiglio dei Ministri approverà un altro Decreto Legge che snellirà ulteriormente i tempi, le procedure, la burocrazia” per la ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. “I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto. A cominciare dalla Chiesa di San Benedetto, patrono d’Europa”, ha concluso.
Nel frattempo, il ministero dell’Economia fa notare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici circa 6 miliardi di euro. Per far fronte alle esigenze poste dagli eventi sismici che si sono susseguiti a partire da agosto, ha spiegato la fonte del Mef, il Governo ha stanziato con tre successive delibere del Consiglio dei Ministri 130 milioni di euro (50 mln il 25 agosto, 40 mln il 27 ottobre, 40 mln il 31 ottobre); nel decreto per la ricostruzione (DL 189 del 17.10.2016) sono stati inoltre stanziati 266 mln per il 2016 e ulteriori 200 per il 2017. Nella legge di Bilancio 2017 il Governo ha poi stanziato 600 milioni per la ricostruzione delle aree colpite dagli eventi sismici del 2016 sotto forma di contributi e credito di imposta.
Inoltre ha stanziato risorse aggiuntive per investimenti in opere pubbliche e liberato spazi di bilancio per comuni e regioni allo scopo di favorire spese stimabili in circa 600 milioni nell’anno 2017, che, nelle intenzioni del governo, contribuiranno al piano di messa in sicurezza e prevenzione, sul quale insistono per lo stesso periodo anche circa 2 miliardi sotto forma di incentivi fiscali per le opere di ristrutturazione da parte dei privati e 800 milioni già stanziati per opere pubbliche contro il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza delle scuole.
Infine, conclude la fonte, nel conto della pubblica amministrazione per il 2017 già compaiono spese pubbliche per la ricostruzione e la messa in sicurezza stanziate a seguito di precedenti eventi sismici e, secondo il ministero, si può quindi stimare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici circa 6 miliardi di euro. ASCA