A cura di Fabio Gallo/Direttore Editoriale/
Innanzi tutto chiariamo: il Manuale del Leccaculo esiste davvero. E’ stato scritto da Richard Stenger e racconta teoria e storia di un’arte sottile, appunto, quella di leccare il culo. Ma leccare il culo non è un peccato e secondo l’autore del testo, addirittura, sarebbe un bene poiché stimola la creatività. Qui il link per una piacevole lettura sotto l’ombrellone: http://www.ibs.it/code/9788881128617/stengel-richard/manuale-del-leccaculo.html
Nella bella Cittadina di Cosenza, a parere della Testata Giornalistica “La Voce Cosentina” (www.lavocecosentina.it), bisognerebbe istituire un premio da dedicare ai leccaculo. La testata è diretta da Gianfranco Bonofiglio da sempre impegnato in politica e ciò lascia intendere che la proposta dell’istituzione del “Premio al miglior leccaculo” ha valenza politica ben precisa, nonostante il redazionale della sua Testata non indichi (al momento), possibili candidati al premio dedicato a questa nobilissima Arte. Il redazionale sta suscitando interesse sui social network come Facebook nelle cui pagine si anima la fantasia dei cittadini.
A parere dello scrivente, oggettivamente divertito dalle considerazioni di Richard Stengel e anche dal fatto che il libro potrebbe addirittura ispirare un Premio, questa forma di Arte crea intorno a coloro i quali ne sono maestri (e ce ne sono..), come un sorta di grande campana di vetro all’interno del quale si ritorna bambini, si salta alla corda stando attenti che essa non vada sul collo, si consumano merende mattutine e pomeridiane e ci si lecca le dita, si pronunciano frasi spontanee cariche di gioia, speranze e positività e, non ultimo, si sogna di diventare qualcuno da grandi. Insomma, lo dice lo stesso Autore, si crea un ambiente che finisce per essere positivo proprio per la carica di ingegno e creatività che l’essere leccaculo comporta. E attenzione!!… tutti possiamo diventare leccaculo, e questo è l’aspetto positivo poiché, vedrete leggendo il libro e riflettendo bene, ciò comporta anche grandissimi vantaggi.
La tesi del libro – racconta Alessandro Bottero – è che c’è una differenza tra la manipolazione della verità allo scopo di ottenere vantaggi immeritati , cosa sbagliata e censurabile, e le piccole lodi, e adulazioni che usiamo nel privato per alleviare la “fatica del vivere” di chi ci è vicino. Per Stengel queste adulazioni o “lodi immeritate” non fanno male. Sono un’adulazione, ossia non sono sincere, ma fanno male? No. Qui a seguire, per chi non avesse il tempo di leggere il libro, ecco la summa del pensiero di Stengel, dopo 300 pagine di fitta analisi:
“La società non è resa più decente e vivibile dalla trasparenza, né dall’adulazione sfrenata ed ipocrita, ma esiste certamente un giusto mezzo: le omissioni tattiche della vita quotidiana, quelle che rendono possibile la convivenza. In fondo, per compassione o convenienza, non mettiamo in discussione il modo in cui gli altri presentano se stessi. Si tratta di una forma di adulazione? Ritengo di sì. Fa male a qualcuno? Credo di no. Come disse Lord Chesterfield, se le donne o gli uomini vogliono credersi un po’ più intelligenti o affascinanti di quanto siano in realtà, cosa c’è di male? I vantaggi superano i costi. Se dire a una persona che è più bella o intelligente di quello che è la fa sentire tale, ciò la renderà probabilmente più bella e intelligente. E più gentile. E’ un miglioramento sociale; significa rendere la vita piacevole.”
Insomma, in una società matura per un reale cambiamento, un bel Premio Internazionale al Miglior Leccaculo”, alla fin fine, ci potrebbe anche stare, visti i risvolti positivi che Stenger ha abbondantemente dimostrato. Il problema? La Giuria!