Con un lungo e argomentato articolo, che ribalta del tutto le critiche tedesche contro la Bce, l’editorialista del Financial Times Martin Wolf mette sul banco degli imputati proprio la prima economia dell’Unione monetaria. “La Germania – è il titolo – è il maggior problema dell’area euro”.
Non la Grecia, quindi, né tantomeno la linea morbida adottata dalla Bce, composta anche da quei tassi di interesse bassi o negativi, criticatissimi in Germania ma che – conviene Wolf con il presidente della Bce Mario Draghi – sono “un sintomo” dei problemi dell’economia, e non certo la loro causa.
Le idee alla base delle critiche tedesche – sfociate nel recente “attacco senza precedenti” del ministro delle finanze Wolfgnag Schaeuble a Draghi – prevedono una gestione dell’economia mantenendo il bilancio in pareggio, la stabilità dei prezzi e con una certa preferenza per la deflazione dei prezzi. Potranno adattarsi bene ad un Paese piccolo e molto aperto con l’estero, saranno “gestibili” per un Paese più grade, come la Germania, “ma non possono essere trasferite ad un sistema molto più grande, come l’area euro”.
Soprattutto non hanno senso le pretese tedesche di imporre riforme strutturali in altri Paesi con l’idea che così questi si metterebbero in condizione di assorbire l’eccesso di risparmio che la Germania stessa non riesce a gestire. “Quello che invece sta succedendo – prosegue l’editoriale – è che si sta cercando di trasformare Eurolandia in una versione debole della Germania”. In cui tutti i Paesi sono ormai orientati ad avere avanzi di partite correnti.
Wolf non nega la validità degli interessi e delle idee della Germania, ma sostiene che non debbano essere la base su cui si determinano tutte le scelte comuni nell’Unione monetaria. E conclude con un affondo: “Se i tedeschi ritengono che questo comprometta inevitabilmente il progetto europeo, allora dovrebbero uscirne fuori”. Ovviamente questo sarebbero delle gravi ripercussioni nel breve termine. Ma fin quando Berlino vuole restare nell’area “deve accettare che la Bce ha un compito da svolgere”, nell’interesse di tutti.