Il 9 marzo del 1959 nasceva la Barbie, la bambola più nota al mondo capace di attraversare i giochi di intere generazioni di bambine. Negli anni, va detto, non le sono state risparmiate critiche soprattutto per quel corpo così perfetto. Ma cinquantasette anni dopo, la Barbie ha saputo fare spazio a modelli di donna più realisti. E soprattutto rilanciare la filosofia della sua ideatrice, Ruth Handler: far sì che le bambine sappiano di avere infinite possibilità. Di qui l’idea di un film, “Puoi essere tutto ciò che desideri”, e un premio, il Barbie Award rivolto a quelle donne che hanno realizzato le proprie passioni di bambina. Giuseppe Papa, direttore marketing Sud Europa
“L’idea di fondo – ha detto Giuseppe Papa, direttore marketing Sud Europa – è di far vedere Barbie come esempio: non è lo stereotipo estetico che tutti ci immaginiamo ma è fonte di ispirazione per le persone. Oggi premiamo sei persone che fin da piccole hanno creduto in quello che volevano fare e oggi sono riuscite a realizzare il proprio sogno”.
A essere premiate con una Barbie a propria immagine e somiglianza al Mudec di Milano, che ospita una mostra sulla bambola icona, la conduttrice radiofonica di radio Deejay, La Pina, la cantante Syria, la stilista Stella Jean, la food blogger Chiara Maci, la ginnasta Carlotta Ferlito e la fashion blogger Chiara Nasti. A ognuna di loro il compito di lanciare un messaggio alle nuove generazioni di bambine con la propria storia e le proprie parole, come ha fatto la Pina: “Quando si parla di infanzia si parla sempre Di bambini. Ci sono anche le bambine ed è giusto che vengano citate perchè è vero che le opportunità ci sono per tutte ma i diritti sono sempre di pochi, spesso le bambine non hanno accesso ai diritti fondamentali”.
A collaborare a questo progetto Bet she can, una fondazione italiana che aiuta ragazze in età preadolescenziale a crescere consapevoli delle proprie potenzialità.