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Adriana Musella: lettera aperta e conti trasparenti

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Adriana Musella Presidente dell’Associazione Antimafia “Riferimenti”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente la lettera aperta del Presidente dell’ Associazione Antimafia “Riferimenti” di Reggio Calabria Adriana Musella. Ci teniamo a dire, dopo avere preso visione del contenuto, che un’Associazione Culturale che nasce nella Repubblica Italiana deve ottemperare ai propri fini statutari e ricercare i fondi per attivare le proprie attività. Va anche detto che quella della Famiglia di Adriana Musella, senza ombra di dubbio, è da considerare tra le più importanti testimonianze della Storia della Repubblica Italiana particolarmente dedicata al mondo dei Giovani in via di formazione, come antidoto contro il cancro della società civile che è la mafia. Centinaia di riconoscimenti di Associazioni, Enti Pubblici e Privati, Università, Scuole, Famiglie, Comitati, hanno sostenuto e sostengono fermamente Adriana Musella perché dopo 25 anni di testimonianza è una delle più belle pagine di quel libro molte volte negato ai Giovani del Mezzogiorno d’Italia che si chiama “Speranza”.

 

ADRIANA MUSELLA, LETTERA APERTA

Affido allo scritto la replica alle affermazioni contenute nell’articolo del Corriere della Calabria, a firma di Alessia Candito, (25 febbraio 2016) che nell’utilizzare dati inerenti l’attività dell’Associazione che presiedo, ha offerto una ricostruzione mistificata, contenente pesanti allusioni riguardo a spese e costi di gestione.

Devo, prima di entrare nello specifico, rilevare il dato temporale della diffusione dell’articolo, che è stato pubblicato ad appena 24 h dalla consegna dei beni oggetto di confisca nel Comune di Limbadi.

Il rilievo, offerto alla valutazione di tutti, sarà oggetto di una informativa specifica, che intendo portare all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria.

Sarò io stessa, in prima persona, a riferire gli ultimi eventi alla Procura, ritenendo i fatti accaduti azioni specifiche, perpetrate in mio danno.

Non v’è dubbio che sia stata iniziata una pesante attività di delegittimazione all’evidente fine di fermare l’attività mia e di tutto il coordinamento.

Sarà l’A.G. a stabilire ed accertare l’identità di eventuali mandanti, palesi ed occulti, che hanno ideato, orchestrato e stanno realizzando questo disegno che inficia l’immagine della mia persona, della mia famiglia e  del Coordinamento da me presieduto.

La mia famiglia ha pagato un tributo enorme ed io non posso accettare che oggi qualcuno possa offendere il ricordo di chi ha pagato con la vita.

Non accetto che venga offesa la mia reputazione ed il mio onore, avendo io operato sempre in piena trasparenza.

Io stessa ho offerto la documentazione in visione a chi ha chiesto di leggere i documenti, aprendo, causa pressioni continue della stessa, le porte della sede associativa, di domenica con ampia disponibilità ed in buona fede, ritenendo l’interlocutrice animata dagli stessi sentimenti di correttezza.

Ed invece oggi mi trovo a dovere fronteggiare un attacco gratuito, ingiustificato ed ingiustificabile, di natura personale a me ed alla mia famiglia.

La mia attività è sotto gli occhi di tutti.

Preciso che non sono d’accordo e non trovo giusta la teoria secondo la quale un’associazione antimafia, solo per essere tale, non debba essere considerata alla stregua di tante altre.

L’articolo 17 dello statuto del Coordinamento Riferimenti, recita che le risorse economiche per il conseguimento degli scopi e le spese di funzionamento siano costituite da: contributi volontari, contributi e finanziamenti di Pubbliche Amministrazioni, Enti pubblici e privati, Comunità Europea su progettazione.

Ciò premesso, rilevo come, per anni, intere scolaresche, giovani, istituzioni ed enti hanno partecipato a centinaia di manifestazioni ed attività che oggi, a causa di questa becera ricostruzione giornalistica, sono diventate “parate, spettacoli ed attività” “ludiche”.

Migliaia di persone hanno avuto in dono la Gerbera, portata in mano come simbolo di legalità e di riscatto e rinascita di una Regione offesa e vilipesa nel Suo orgoglio.

Oggi quei fiori sono considerati non più nel loro valore simbolico, ma nel loro valore economico quale spreco di denaro.

Migliaia di ragazzi hanno avuto in dono le magliette, che hanno indossato orgogliosi della loro presenza e del loro impegno.

Oggi l’acquisto di quelle magliette viene considerato spreco.

Abbiamo dato un prezzo al simbolo!

I CONTI………..

L’articolo dettaglia tutta una serie di spese, sostenute con “un fiume di risorse delle casse di riferimenti, che sono stati utilizzati per acquistare beni e servizi poco attinenti con iniziative finalizzate al contrasto ai clan.”

L’affermazione, di per sé gravemente diffamatoria, dà il senso della finalità offensiva e mistificatrice dell’articolo.

Ed intendo procedere allo specifico chiarimento capo per capo.

L’articolista parte dal “tesoretto di Riferimenti”.

Da premettere che l’Associazione ha sottoscritto protocollo triennale d’intesa con il Consiglio Regionale della Calabria, dal 2011 al 2013, per attività da svolgere nelle scuole delle cinque province calabresi con un sostegno all’intero progetto in ragione di euro 65.000,00 (sessantacinquemila//00) per ciascuna annualità.

Altro protocollo è stato sottoscritto con il MIUR – Ministero dell’istruzione per attività da svolgere in varie e diverse regioni del territorio nazionale.

Altri contributi destinati allo svolgimento di specifici eventi od alla realizzazione di materiale informativo di sensibilizzazione e formazione sono stati devoluti da enti locali ed associazioni.

Devo precisare che ogni progetto è stato completato, e successivamente assistito da opportuno rendiconto e giammai alcun Ente o Associazione o Ente Locale ha avanzato osservazioni in merito.

1) Per quel che riguarda i familiari preciso che mio figlio ha prestato attività in favore dell’associazione, unitamente ad altri, per la realizzazione di progetti che richiedevano specifiche competenze che lui come anche gli altri possedevano.

Aver incaricato mio figlio per un lavoro riguardante la ricostruzione della memoria, di cui suo nonno – ucciso dalla mafia – è parte integrante, non mi sembra scandaloso nella considerazione della particolare posizione dell’associazione che nasce da una dolorosa vicenda familiare. Per mio figlio la somma di 10.900 euro arriva nel 2011, ma 6000 euro sono per attività del 2010 (la cifra comprende 24 mesi di impegno) dove ha coordinato tutte le attività dei tre laboratori progettuali nei quali hanno lavorato gli altri due Docenti scelti per i laboratori di cinema, fotografia e illustrazione in un progetto della Regione Calabria, con bando regolarmente vinto e per cui l’associazione è stata retribuita con euro 76.160, somma elargita in due tranche.

I tre ragazzi sono stati regolarmente retribuiti per questo progetto. Nel 2011, hanno continuato a collaborare ma inseriti in progetto diverso, quello annuale della Gerbera.
Per cui non è come l’articolo fa intendere.
Inoltre, su ogni compenso elargito, l’associazione ha pagato i dovuti tributi.

A proposito dei miei figli, voglio aggiungere qualcosa che la Candito ha omesso perché evidentemente le è sfuggito. In alcuni progetti ha lavorato anche l’altro mio figlio e non me ne vergogno per niente. Si tratta di quel bambino che mio padre accompagnava a scuola ogni mattina e che doveva stare con lui su quella macchina saltata in aria. La mia famiglia e questo ragazzo, da quel giorno, stanno ancora pagando. La mia associazione è nata proprio per una memoria famigliare e impegnare la stessa famiglia nella testimonianza alla società civile.

I ragazzi hanno lavorato sodo e con coscienza e sul loro lavoro, lo Stato ha incassato i relativi tributi.
“NON SONO STATI FATTI FAVORI AI MIEI FAMIGLIARI” come incautamente ha scritto qualcuno. Hanno lavorato e anche tanto, e per prestazioni specifiche previste dai progetti.

Credo e spero di essere stata chiara.

2) Per quanto attiene ai compensi di Salvatore Neri, marito di mia sorella, preciso che lo stesso mi supporta da sempre nell’organizzazione degli eventi di maggio e nei servizi di controllo particolarmente gravosi che reclamano la piena fiducia ed un impegno assiduo che lui e gli altri che supportano le attività prestano con abnegazione e spirito di sacrificio. I compensi di Salvatore Neri (duemila euro per due mesi) sono sempre e solo legati agli eventi di maggio, avendo lo stesso la competenza tecnica richiesta da queste imponenti manifestazioni. Il suo lavoro ha riguardato la gestione del teatro, dei rapporti con vigili del fuoco, vigili urbani e protezione civile, corteo, sicurezza, protezione, e quant’altro attiene all’organizzazione di Giornate che chi ha vissuto sa bene quanto siano complesse e articolate, con la partecipazione di migliaia e migliaia di persone.

Queste situazioni sono a conoscenza di tutti e di chiunque abbia incontrato l’associazione. In tutti questi anni sono stata sempre confortata da tanto affetto, tanto sostegno e vicinanza, ed oggi registro un attacco grave finalizzato alla mia delegittimazione.

Hanno offeso, con pesanti allusioni, persino la memoria di mio padre.

Aver colpito in modo così violento la mia famiglia e la mia attività è dimostrazione di un livore ed un accanimento che non riesco a giustificare.

3) I ragazzi docenti, mio figlio compreso, che l’articolista cita nel progetto “zone di educazione prioritaria” ( Scuola MARESCA di Locri ma io aggiungo anche media Vespucci di Vibo e liceo), hanno lavorato per l’associazione per due anni e con progetti diversi. Nel 2010 con il già citato “Zone di educazione prioritarie” (Bando vinto e facente capo alla Giunta Regionale) e nel 2011 con un progetto differente, collaborando con l’associazione per il Progetto Gerbera (Consiglio Regionale).

Tornando ai conti,voglio rilevare che la rendicontazione delle entrate, non si fa per macro arie ma riferendosi alle singole voci di spesa. Ma tutto, chiaramente, è stato pubblicato per disorientare il lettore e delegittimarmi. In tutto questo manca ogni riferimento ai soldi da me anticipati all’associazione più volte come risulta dai conti bancari e dai bilanci compreso l’ultimo (dimostrabile con documentazione).

4) I 60.000 euro di tipografia non sono stati spesi in un anno (ricordiamoci che l’intero contributo al progetto annuale da parte del Consiglio era di euro 65.000) come leggo da qualche parte su una testata sconosciuta e dello stesso filone, ma ripartiti in tre anni sono da suddividere per la realizzazione di:

  • migliaia di copie di strumenti didattici quali i libri (al costo unitario di circa 2,6 euro cadauno);
  • quaderni di mafia;
  • vittima di mafia – nome comune di persona;
  • testo fotografico gerbera gialla;
  • calendari da considerare quale strumento di approfondimento annuale del progetto stesso trattando temi quali diritti umani, memoria (stragi), costituzione ecc.;
  • materiale divulgativo, informativo, promozionale;
  • Realizzazione DVD su temi inerenti i progetti realizzati.

Calendari e libri, acquistati dai vari Enti, hanno sempre riportato il loro logo istituzionale e quindi usati per gli specifici progetti divulgativi. Altri sono quelli non acquistati da loro e senza logo che sono serviti a noi per autofinanziarci, cosa che usiamo fare e abbiamo fatto più volte.

Per quel che riguarda il libro scritto in memoria di una vittima di mafia, mio padre, quello finanziato dai progetti, è a firma Di Palma. L’autrice dell’articolo, in occasione della sua incursione nella sede associativa, ha avuto in dono da me l’ultima edizione che risulta anche a mia firma, ma questo non lo sa, perché anche se le ho detto che per qualunque eventuale chiarimento poteva chiamarmi, ha preferito gridare allo scandalo.

Altro dato inesatto riportato dalla stessa è quello dei libri acquistati dalla regione per un importo di 5000 euro. Lei parla di 100 libri. Ciò è inaudito perché i libri sono cinque volte tanto: sono 500.

Un’ ultima cosa: il libro che racconta di mio padre l’ho diffuso e continuerò a farlo finché avrò vita…..
La “MEMORIA” è stato lo scopo con cui ho fondato l’associazione e in 25 anni non ho mai smesso di portare testimonianza. Gli Enti lo hanno acquistato per poi distribuirlo. E’ memoria storica di questa regione. Di libri ne acquistano tanti ma questo come tutti quelli che raccontano la storia insanguinata di questa terra, credo sia indispensabile.

5) L’articolista attribuisce all’associazione una dotazione complessiva, proveniente da enti, associazioni e privati cittadini pari a 270.028 per l’anno 2011. Preciso che nel detto importo sono ricomprese somme ricevute a saldo di un progetto realizzato nell’anno precedente relativo ad un bando vinto. Trattasi di euro 38.080,00 corrisposte dalla Regione Calabria. Tale cifra nell’articolo viene indicata erroneamente in euro 40.000,00 e sembra considerata come aggiuntiva a tutto il resto. E invece così non è.

Successivamente attribuisce una somma complessiva di 400.000 Euro riferibili ad un periodo di 24 mesi senza indicare le annualità di riferimento.

Procede poi ad una scomposizione di spese nel dettaglio, come se le indicate spese fossero diverse ed aggiuntive rispetto alle prime.

Dai conteggi risulta chiaramente che le somme indicate nel dettaglio di cui sopra non debbono essere considerate aggiuntive a quelle riprese successivamente, trattandosi solo di un artificiosa scomposizione finalizzata a far sembrare maggiorate se non duplicate le somme in dotazione all’Associazione.

6) Un esempio è dato dalla somma di oltre 80.000,00 che la giornalista sostiene essere stata assegnata dal MIUR per un progetto realizzato in una sola scuola campana. In realtà la somma non è unica ma riguarda due annualità (2010 e 2011) ed il progetto è nazionale e non riguarda un unico istituto scolastico. Per chi non lo sapesse le somme assegnate vengono corrisposte non direttamente dal MIUR ma attraverso gli istituti scolastici di riferimento.

7) Sempre e solo a fini esemplificativi aggiungo che le fatture IKEA sono riferibili ad acquisto di arredamento per le sedi di Reggio Calabria e Pompei.

Avrei potuto comprendere una contestazione per l’acquisto di beni di lusso non per l’acquisto di arredamento a costi contenuti per un’associazione che notoriamente opera.

8) La tanto reclamata fattura di Zara Home per circa 141,94 euro non è importo destinato all’acquisto di abbigliamento, come sostenuto dal Fatto Quotidiano, ma all’acquisto di materiale per arredamento di sede.

9) Ed analoga precisazione, pur ovvia e scontata, devo farla per la fattura Apple, che, pur datata, è riferibile all’acquisto di un pc in uso all’Associazione.

10) Altra contestazione attiene all’acquisto di magliette, presuntivamente da destinare ad un reggimento ed all’acquisto di fiori, ossia di gerbere.

Con orgoglio rivendico la partecipazione di reggimenti, in numero mai inferiore alle cinquemila presenze, di ragazzi , fieri di indossare la maglietta (acquistata con fattura) dell’associazione, e di portare in mano la Gerbera Gialla (acquistata con fattura), simbolo di resistenza e di riscatto di una terra martoriata da malaffare e menzogne.

Basterà visualizzare le immagini delle, numerose e non sporadiche, manifestazioni per verificare il numero, in ragione di migliaia, dei partecipanti con magliette e gerbere.

Preciso, e le fatture sono a disposizione, di avere distribuito, a titolo gratuito, nel corso delle manifestazioni annuali della Gerbera e durante gli anni scolastici all’interno delle scuole:

nell’anno 2011 n 2.400 magliette,
nell’anno 2012 n 1.600 magliette,
nell’anno 2013 n 2.000 magliette,

Il lungo elenco delle manifestazioni organizzate e realizzate dall’associazione in questi anni di intensa attività è verificabile da documentazione.

11) Ed ancora viene attribuita come spesa anomala quella sostenuta per viaggi, non considerando che il coordinamento è nazionale e le spese debbono essere considerate di trasferta per spostamenti del direttivo, e come rimborso spese per gli ospiti e i relatori partecipanti alle attività sparse su tutto il territorio nazionale ( magistrati, giornalisti, testimoni di giustizia, scrittori, opinionisti ecc.)

12) Mi viene, inoltre addebitata una spesa anomala per versamenti a Reges, che ha incassato la somma di euro 176,4. Preciso che tale somma, invece, è servita per il pagamento della tassa di affissione manifesti come per legge.

13) Ed ancora l’evento incriminato del 2013 sembra essere lo spettacolo messo in scena dall’associazione Magicamente Musical di Napoli.

Tale associazione, che consta di 30 elementi, è stata retribuita con duemila euro per lo spettacolo realizzato a Reggio Calabria a maggio del 2013 per il ventennale della Gerbera Gialla, dedicato alla storia di “Riferimenti” e Gennaro Musella.

Sempre all’Associazione Magicamente Musical è stato attribuito un compenso di Euro 4.500,00, finanziato con fondi estranei al finanziamento del Consiglio Regionale della Calabria, per altri 4 spettacoli realizzati in Campania, terra natale di Gennaro Musella (tutto regolarmente documentato e rendicontato).

14) Per detto evento, che viene riportato dall’articolista come connotato da sperpero, preciso che sia l’allestimento eventi per 1064,8, che la fornitura hostess per 764,4, sono relative alle spese indicate, dal Comune di Reggio Calabria, proprietario della struttura, come condizioni per l’utilizzo della stessa. Si tratta di pagamento di società che vengono indicate dallo stesso Comune concedente. Spese per servizio audio e servizio riprese sono notoriamente correlate all’evento per un costo assolutamente normale.

15) Per quanto riguarda le spese per ristoranti ed hotel cui l’articolista fa espresso riferimento, sono correlate all’ospitalità di intere delegazioni presenti alla manifestazione di Maggio, come i Maddaloni da Scampia, scuole della Campania e gli stessi componenti dell’Associazione Magicamente Musical perché provenienti da altra Regione d’Italia, ed ospiti istituzionali e non, ivi compresi giornalisti.

16) Il ristorante “I tre Farfalli” era gestito da una società in cui Salvatore Neri (marito di mia sorella, era uno dei soci) ma quel ristorante, in quegli anni era anche uno dei più frequentati della città, per il rapporto qualità prezzo. Ha ospitato le delegazioni di cui sopra sia a pranzo che a cena, cosi come anche la Locanda di Molinara per l’anno successivo che non è altro che lo stesso ristorante ma con nuova gestione in cui Neri non rientrava più.

17) Le spese telefoniche sono relative all’attività progettuale realizzata, la cui organizzazione si protrae per gran parte dell’anno e che nel periodo di maggio risulta particolarmente imponente.

18) Le targhe menzionate sono relative ai premi “Gerbera Gialla”, conferiti annualmente a personalità particolarmente distintesi nella lotta alla criminalità. La loro consegna è avvenuta da sempre all’interno delle manifestazioni di maggio cui partecipano alte cariche istituzionali, migliaia di studenti e cittadini.

19) Va precisato che le spese relative all’autovettura di cui parla la giornalista sono state sostenute per un mezzo di proprietà di Riferimenti utilizzata per spostamenti relativi all’attività istituzionale dell’Associazione per i progetti che di volta in volta andavano a realizzarsi.

La stessa autovettura è stata venduta per come risulta dalla documentazione ed i proventi regolarmente versati sul conto corrente dell’Associazione Riferimenti.

All’esito dell’incontro con l’A.G. e le Istituzioni valuterò ogni opportuna azione da intraprendere a tutela della mia persona e dell’immagine dell’associazione presso le competenti sedi giudiziarie .

Valuterò altresi l’opportunità’ di proseguire in quest’impegno.

SONO DAVVERO STANCA……LA MAFIA ALLA FINE VINCE.

Conservo l’agenda di mio padre con il Suo sangue e da oggi conserverò l’articolo schizzato di fango.

La mia famiglia ha già pagato un tributo alto in termini di vita, non accetterò una morte civile.

Adriana Musella

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