Redazione de ILPARLAMENTARE.IT/Roma/
Due uomini armati hanno attaccato la sede del settimanale “Charlie Hebdo” questa mattina alle 11:30 a Parigi. Almeno 12 persone sono state uccise, tra cui due poliziotti e le grandi penne del settimanale il disegnatore Charb (anche direttore del Giornale), Cabu, Wolinski e Tignous. Gli aggressori hanno parlato di “profeta” e gridano “Allah Akbar”. Sono ancora in fuga e attivamente ricercati dalla polizia. La loro auto è stata trovata a Pantin (Seine-Saint-Denis). La loro identità o la loro possibile collegamento con un’organizzazione non conosciuti.
Il Presidente Hollande si è precipitato sul posto, annunciando un “attacco terroristico”. Il piano antiterrorismo è stato attivato al massimo livello e Giornali e luoghi di culto sono sotto la protezione della polizia.
Quanto è accaduto è la prova che il terrorismo è pronto a sferrare il suo attacco con uomini addestrati, armamenti pesanti e capacità decisionale di straordinaria portata, tale da potere fronteggiare e uccidere anche Agenti di Polizia equipaggiati e addestrati. La pubblicazione della vignetta da parte del giornale satirico francese fa anche capire che queste cellule sono capaci di monitorare le redazioni dei giornali e conoscere esattamente data e ora delle riunioni delle redazioni. Giornalisti e redattori, infatti, si riuniscono solo una volta a settimana e i terroristi sapevano esattamente quando.
Se sarà confermata la radice terroristica islamica possiamo dire che oggi nessuno è più sicuro e non volendo lanciare inutili allarmismi ma aderendo a quanto più volte dichiarato anche dalle massime cariche di Stato, bisogna dire che i cittadini italiani vivono nell’assoluta inconsapevolezza del fatto che presto anche l’Italia potrebbe diventare terreno di stragi. Le recenti dichiarazioni del Capo dello Stato, del Ministro dell’Interno e le fonti da essi citate dall’Intelligence, farebbero capire che la situazione italiana è sulla lama del rasoio.
L’attacco alla redazione di CHARLIE HEBD lede, per mezzo del terrore, la libertà di stampa, il principio fondante la democrazia, la libertà di espressione.
Della stessa nostra idea è Gilles Van Kote Direttore di LE MONDE (http://www.lemonde.fr/) che commenta così: “L’uccisione è verificato questo Mercoledì 7 gennaio che rafforzare la nostra convinzione che sia necessario lottare contro l’ignoranza, l’intolleranza, il fanatismo e l’oscurantismo. E ‘più importante che mai per ricordare che la libertà di stampa non è negoziabile “.