a cura di Avv. Giovanni Borrelli/
In qualsiasi trasmissione, cui partecipano i politici, non si fa altro che richiamare i diritti dei cittadini e le loro libertà, così ciascuno assume l’atteggiamento di tutore della democrazia, assicurandosi un futuro politico privilegiato. I nostri rappresentanti omettono pero’, di proposito ritengo maliziosamente, di come debba conciliarsi il potere dello stato con il rispetto delle libertà altrui senza prevaricazioni, imponendo cosi scelte di pochi, già concordate, da far accettare con contorti discorsi persuasivi.
Prevalendo questo tipo di libertà formale in cui il cittadino può dire quello che vuole, di fatto, invece, consente che le scelte principali vengano imposte da una anomala ristretta oligarchia di persone che, a tutela dei loro esclusivi interessi economici, vanifica le libertà sostanziali ponendo in crisi e pericolo la democrazia, riflettendosi negativamente sulla giustizia, la salute, i valori, regredendo inevitabilmente la persona a mero bene di consumo. Tutto diventa quindi strumentale. Esiste allora un unico rimedio, non violento e sicuramente efficace e democratico: riprendersi la dignità ricusando fermamente di essere servi e cortigiani, in modo che si riacquistino le vere libertà, evitando di chiamarle utopia come vorrebbero i pochi.