ANSA: SOCHI (RUSSIA) – “Questa medaglia vale oro”. Carolina Kostner dice di sentirsi “esaurita” perché sul ghiaccio di Sochi “ho dato tutta me stessa”. Ed era quello che voleva, più del bronzo che adesso la porta anche nell’Olimpo dei Giochi. “Dopo Vancouver mi sono detta ‘Carolina sei arrivata alla fine’ – dice l’azzurra ricordando l’incubo di quattro anni fa in Canada – poi ho capito che mi mancava il pattinaggio, ho accettato di non essere perfetta e il pattinaggio è diventato un piacere. Questa medaglia mi ripaga dei sacrifici, è una ricompensa”. Che arriva dopo anni perché la Kostner ha “saputo aspettare. E’ l’Olimpiade che sognavo: ognuno deve seguire la propria strada e a volte bisogna avere pazienza, non mi interessava qui la medaglia, ma il cammino fatto fin qui, la gente che mi ha seguito, tutti voi che mi avete spinto a dare sempre il meglio di me. L’unica cosa che contava era andare lì dentro, su quel ghiaccio e lasciarmi andare”. Lo ha fatto con la grazia delle occasioni migliori e il sorriso quasi inedito: la gioia sui pattini e nel cuore, anche se il pubblico era freddo, anche se gli applausi erano tutti per la russa volata a vincere senza troppi meriti. “Se applaudono poco è buon segno” le ha ripetuto l’allenatore Michael Hut. “E io ho pattinato per tutti quelli che sono qui – continua la campionessa – davanti ai miei occhi scorreva l’immagine di una montagna, enorme che ho cercato di scalare da anni e ti serve coraggio per arrivare su: e quando ci sei ti godi la vista”. Il futuro è ancora da scrivere: andrà ai mondiali, dice di sì, “ma la cosa certa è che non voglio più dedicare tanto tempo agli allenamenti. Vedrò con gli allenatori e poi andrò dove mi porta il vento…”. Intanto sorride di gioia, si stringe il tricolore sulle spalle, batte il cinque con la russa Sotnikova la cui vittoria fa già discutere (“Qui sul ghiaccio siamo anche tutti amici”). Ripete “grazie” per la salute, le esperienze, le emozioni: “perché ogni giorno ho dovuto trovare le motivazioni, perché ci sono situazioni che ti buttano indietro ma tu devi guardare avanti”. Davanti c’è una Carolina nuova, forse un nuovo amore (Tomas Verner l’amico del cuore non la perde di vista e la va ad abbracciare: “Per me è la migliore. Dove la porto a cena? Decide lei…”. Le medaglie della vita sono tante, quella di Sochi è un bronzo, ma vale oro.