”Il Pd non impone la sua legge elettorale. Non avrebbe i numeri e non sarebbe giusto. Troviamo una soluzione tutti insieme.
Confrontiamoci velocemente ma senza diktat. Non li fa il Pd, non li faccia nessun altro”. Matteo Renzi, ospite ieri sera di ”Otto e mezzo” su La7, replica cosi’ a Silvio Berlusconi che sulla riforma elettorale opta per il modello spagnolo (divisione dell’Italia in 118 circoscrizioni dove si eleggono piu’ deputati, premio di maggioranza pari a 92 seggi) ed e’ disposto a un accordo a condizione di elezioni anticipate in tempi brevi.
Crescono intanto le indiscrezioni su un possibile incontro tra il segretario del Pd e il presidente di Forza Italia sulla legge elettorale.
BERLUSCONI DISPOSTO A RECARSI A FIRENZE PER DISCUTERE CON RENZI
Berlusconi sarebbe disposto a recarsi – potrebbe gia’ farlo oggi o domani – a Firenze per discutere con Renzi. L’ipotesi di un asse di accordo privilegiato tra il segretario del Pd e Berlusconi non piace al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano che preferisce un’intesa preliminare tra le forze di maggioranza e privilegia il cosiddetto modello del ”sindaco d’Italia” (doppio turno di coalizione, 60% dei seggi alla coalizione vincente). Renzi rassicura annunciando che terra’ incontri con i leader dei partiti di maggioranza e di opposizione: ”Alfano ha dato la disponibilita’ su uno dei modelli proposti, e’ un fatto interessante. Vediamo i numeri e alla fine del percorso decidiamo tutti insieme quale e’ la soluzione migliore”.
ENRICO LETTA HA INCONTRATO DELEGAZIONE DI SCELTA CIVICA
Parallelamente alle consultazioni messe in moto dal segretario del Pd sulla legge elettorale sono iniziate quelle di Enrico Letta per dare forma a un patto di coalizione rinnovato programmaticamente che potrebbe assumere la denominazione di ”Impegno 2014”. Ieri il premier ha incontrato una delegazione di Scelta civica che ha chiesto l’avvio del rimpasto dell’esecutivo e una sede formale in cui fare la sintesi tra le varie proposte (nel frattempo Renzi incontrava a Firenze il fondatore di Scelta civica, Mario Monti). Letta vorrebbe mettere a punto il rinnovato testo di programma condiviso entro il 20 gennaio.
PREVISTI INCONTRI DI LETTA CON CASINI, MAURO E TABACCI
Per questo, sono previsti nei prossimi giorni gli incontri con Pier Ferdinando Casini e Mario Mauro di Per l’Italia, con Centro democratico di Bruno Tabacci, con i socialisti di Riccardo Nencini e con Renzi. Quest’ultimo si e’ dichiarato indisponibile a partecipare a riunioni collettive di maggioranza, ritendo che questo metodo appartenga al passato, preferendo invece incontri bilaterali sia con il premier, sia con i leader delle forze politiche. Letta potrebbe saltare la consultazione formale con Alfano e Nuovo centrodestra dando per scontato un accordo dal momento che premier e vicepremier sono a contatto quotidianamente per la gestione degli affari di governo. Il premier, per dare maggiore formalita’ al suo lavoro per un rinnovato patto di coalizione, si e’ incontrato al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano impegnandosi a informarlo via via sull’esito delle consultazioni con le forze di maggioranza.
Una nota di palazzo Chigi informa inoltre che ”nel corso di una cordiale conversazione telefonica il presidente del Consiglio ha informato il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan della decisione di posticipare il vertice intergovernativo previsto per il 17 gennaio a Istanbul”. Il posticipo – continua la nota – e’ connesso agli impegni per il rinnovo del ”contratto di coalizione tra le forze politiche della maggioranza di governo”. Le consultazioni parallele di Renzi e Letta non rischiano di creare tensioni nella maggioranza? Il segretario del Pd chiarisce di non gradire la prospettiva del voto anticipato.
Alla domanda su dove festeggera’ nel 2015 i suoi quarant’anni, risponde: ”Credo che saro’ a palazzo Vecchio. Non credo si votera’ prima del 2015, io non voglio fare le scarpe a Letta”. Sul tema rimpasto ribadisce: ”Se il premier decide di fare cambiamenti nella squadra di governo va bene, ma faccia lui. L’idea che siccome ho vinto le primarie mi spettano tot ministri, tot sottosegretari, non mi piace”.
Renzi punta infine l’indice contro la decisione del Ministero dell’Economia e delle Finanze di prelevare 150 euro agli stipendi degli insegnanti per tutto il 2014 (si tratta di uno scatto gia’ versato nelle buste paga del 2013 e che invece secondo il ministro Fabrizio Saccomanni andava bloccato): ”Mi arrabbio perche’ non e’ Scherzi a parte, e’ il governo italiano”. E sul piano straordinario sul lavoro dichiara: ”L’aumento della tassazione delle rendite finanziarie sara’ uno dei punti del Job Act”. ASCA