L’argomento “Web” in relazione alla sicurezza nazionale non viene considerata solo ed esclusivamente dai Servizi Segreti che esistono, ovviamente, per tutelare difendere gli interessi dello Stato, ma anche dagli esperti di gestione della conoscenza che, prima ancora di quanto sta accadendo oggi con Telecom, cercavano di avvisare la Politica italiana dei gravissimi rischi che l’Italia stava già correndo mettendo a rischio tutto il sistema economico nazionale.
Questa vicenda relativa al controllo della gestione dei dati oggi ben stigmatizzata dal Presidente del Copasir Giacomo Stucchi è stata affrontata, se pur da altre angolature da Fabio Gallo, esperto di gestione della conoscenza della Fondazione “Paolo di Tarso” di Roma (leggi “Il potere della Rete logora chi non ce l’ha).
“Oggi l’argomento relativo alla cessione del controllo di Telecom – afferma Fabio Gallo – fa saltare tutti dalla sedia perché a lanciare l’allarme alla Politica è addirittura il Copasir. Dunque, la cosa è molto seria. Ma lo era anche prima poiché la gestione delle nuove economie in Italia è quasi del tutto in mano alle multinazionali estere e il nostro Paese, tranne qualche geniale trincea di resistenza tricolore costruita con grandi sacrifici. Se la Politica italiana non si pone nella condizione di poter maturare a brevissimo progetti per lo sviluppo di nuove economie tramite l’esercizio del potere della rete, allora si che l’Italia sarà a rischio perché non solo non gestirà i suoi dati ma neanche la sua economia sempre più governata dalla Rete”.
L’operazione Telefonica-Telco mette a rischio la sicurezza nazionale. A lanciare l’allarme è il presidente del Copasir Giacomo Stucchi. La cessione del controllo di Telecom agli spagnoli, avverte, «pone seri problemi di sicurezza nazionale, visto che la rete Telecom è la struttura più delicata del Paese, attraverso cui passano tutte le comunicazioni dei cittadini italiani ed anche quelle più riservate». «Su questo tema – annuncia Stucchi – faremo una riflessione come Comitato e chiederemo che venga a riferire in audizione il direttore del Dis, Giampiero Massolo».
Catricalà: lo scorporo della rete si può imporre con legge
Il Governo, come ha annunciato il premier Letta, è pronto a difendere la rete. Se per scorporo della rete di Telecom Italia intende «la separazione societaria, si può imporre con legge», ricorda il vice ministro dello Sviluppo economico Antonio Catricalà a margine di un’audizione al Senato. «Quello che non si può fare – aggiunge – é l’esprorio senza indennizzo». Catricalà ricorda che questa è «una buona occasione per accelerare la procedura che Telecom Italia ha avviato» sulla separazione societaria della rete di Telecom Italia. Quanto a un intervento per legge, precisa, il Governo auspica che non sia necessario: «Spero di no».
«Siccome non siamo stati informati» sul riassetto Telco, continua il viceministro, «abbiamo ancora le mani libere, sia pure nei pochi ambiti dove possiamo intervenire. Nessuno ha detto sì». Su Telecom, mette in evidenza Catricalà, «un’attenzione del genere non c’era stata. Ora siamo presenti in un’ operazione che é ancora in itinere».