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I Corsisti del TFA Ordinario dell’Unical: dov’è finito il Merito in ITALIA?

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I corsisti del TFA Ordinario (Tirocinio, Formativo, Attivo) dell’Università della Calabria, in sinergia con i colleghi degli altri atenei nazionali, si rivolgono ai principali organi di stampa per denunciare con determinazione un ennesimo atto di prepotenza politica e sindacale che conduce la scuola italiana nel vortice dei ricorsi e delle “scappatoie facili”, e che non tutela né valorizza la qualità della classe docente.

Tutto nasce dalla precedente Riforma della scuola apportata dal Ministro Gelmini nell’anno 2008 e che, con un colpo di spugna, ha cancellato i vecchi percorsi abilitanti all’insegnamento (le SSIS) ed ha istituito il tirocinio formativo attivo (TFA), evidente surroga delle SSIS ma con un percorso più breve portato da due anni ad un anno. Nell’anno 2010 vede la luce il decreto 249, decreto “padre” dei TFA, che in modo conciso e rigoroso definisce quali sono i requisiti di accesso per il suddetto corso abilitante e quali sono le prove a cui i candidati devono sostenere per essere ammessi. Dopo quasi due anni, a Maggio 2012, i singoli atenei si attivano, attraverso i vari decreti attuativi, per dare il via alla prima prova pre-selettiva a carattere nazionale, mirata a valutare le conoscenze specifiche per ogni classe di concorso. Prova subito contestata, in quanto “ricca” di domande ambigue e con riposte ambigue. Superata questa prima fase, i concorrenti si sono apprestati, nell’autunno 2012, ad espletare una prova scritta ed una prova orale (elaborate dalle singole Università), e a produrre una dichiarazione dei titoli di merito.

Insomma, un iter molto più duro e selettivo di quanto non fosse quello dei vecchi percorsi abilitanti SSIS (che prevedevano solo un’iniziale prova pre-selettiva ed una prova orale), e che è stato quasi pari  a quello per un concorso nelle Forze Armate. Peccato che in questo caso sia stato solo per essere ammessi in un corso abilitante!
Ed  eccoci ad oggi, Marzo 2013, con 11000 corsisti vincitori contro i 20000 previsti per i posti totali messi a concorso. Dopo quasi un mese di lezione, cade sulla testa di questi 11000 “eroi” la spada di Damocle dell’attuale Ministro della Pubblica Istruzione, On.le Francesco Profumo, il quale decide, in virtù di una promessa verbale fatta un anno prima, di apportare una devastante modifica al decreto 249 del TFA. Tale modifica, resa attuativa da apposito decreto  qualche giorno fa, concede a decine di migliaia di laureati di conseguire l’abilitazione sottoponendosi solo ad una prova selettiva di logica e comprensione testuale che ha il puro compito di smistare in 2/3 anni accademici questo esercito di circa 60000 persone. Il requisito per il quale tali persone sarebbero beneficiate da questo ultimo provvedimento è quello di aver svolto, tra gli anni 1999 e 2012, almeno tre anni di docenza negli istituti pubblici e privati. Questa modifica al decreto 249, è meglio conosciuta come “TFA speciale”.

Il punto di vista dei corsisti del TFA Ordinario
Nella stragrande maggioranza dei casi i beneficiari del TFA speciale sono aspiranti docenti che hanno avuto nel corso degli ultimi tredici anni (dal Concorso ordinario del 1999 sino alla selezione per il TFA ordinario del 2012) numerose possibilità di abilitarsi alla professione di docente, attraverso concorsi ordinari, le scuole di specializzazione SSIS ed il 1° ciclo di TFA ordinario, ma che evidentemente non hanno superato le prove di selezione!

Con l’istituzione del TFA speciale gli 11000 studenti del TFA ordinario, accuratamente selezionati nel rispetto della programmazione del futuro fabbisogno di docenti nella pubblica istruzione, verrebbero sommersi da un’orda di circa 60000 aspiranti docenti non selezionati, andando così a vanificare tutti gli sforzi fisici ed intellettuali fatti dai corsisti del TFA ordinario per essere ammessi al corso abilitante. Sarebbero completamente annullati anche il principio della meritocrazia ed il concetto di qualificazione professionale, dal momento che i due percorsi abilitanti (TFA Ordinario e TFA speciale) fanno conseguire, alla fine, un titolo equipollente utile all’iscrizione nelle Graduatorie di istituto di 2° fascia delle scuole, con il conseguente danno che i corsisti del TFA speciale sarebbero sempre e comunque in posizione più vantaggiosa rispetto ai colleghi “ordinari” in virtù dei precedenti anni di servizio. In questi giorni il Ministero della Pubblica Istruzione sta valutando se e quanto differenziare, mediante punteggio, il titolo abilitante del TFA Ordinario da quello del TFA speciale. Dalle ultime indiscrezioni si parla di un “misero” stacco di soli 6 punti a vantaggio del TFA Ordinario. Ma possono soltanto 6 punti giustificare e avvalorare un concorso vinto con la fatica di 8-9 mesi di studio e con tante rinunce personali? Senza contare che tra i corsisti del TFA ordinario c’è chi avrebbe avuto i requisiti per accedere al TFA speciale, ma non ha aspettato la manna dal cielo, si è voluto mettere in gioco, ha studiato con serietà ed ha vinto le selezioni. Oltre al danno anche la beffa! Tutti devono inoltre sapere che già luglio 2012, all’epoca della prima prova pre-selettiva, molti dei beneficiati dal TFA speciale si sono presentati senza aver nulla studiato, convinti e fiduciosi che il ministro avrebbe approvato una simile manovra. E così il ministero vuole mandare avanti questa categoria di persone che formerà i nostri figli e  i nostri ragazzi almeno per i prossimi dieci anni!
E non è da considerare come ultimo il fatto che, a causa della ormai sicura partenza dei TFA speciali per il mese di Settembre 2013, potrebbe essere fortemente in dubbio l’avvio del 2° ciclo dei TFA ordinari, in quanto le Università non riuscirebbero a farsi carico di una simile mole di studenti.
Il Ministro Francesco Profumo ha più volte ribadito che questo decreto appena firmato non è una “sanatoria” all’italiana ma una “seconda opportunità” data ai docenti non abilitati che per anni hanno mandato avanti, con le supplenze, il sistema dell’istruzione. Ma noi, corsisti del TFA ordinario, ci chiediamo perché allora dev’essere negata anche la prima “opportunità” dell’abilitazione per un giovane neo-laureato che magari ha terminato i suoi studi nel mese di Novembre 2012 appena trascorso!?
L’aspetto ridicolo della situazione è che, come si legge ovunque in rete, questa massa di circa 60000 persone vorrebbe addirittura rifiutarsi di fare il test iniziale di logica e comprensione testuale che avrebbe l’unico scopo, lo ripetiamo, di scaglionarle in due/tre anni accademici per evitare di ingolfare gli Atenei. Verrebbe da pensare che veramente questa gente si rifiuti di studiare o abbia timore di una banale selezione. Che il ministero rifletta su quest’ultima affermazione!

Il punto di vista dei corsisti del TFA speciale
Ovviamente, parlando come corsisti del TFA ordinario, non possiamo conoscere ma solo immaginare i pensieri, i punti di vista e le attese di chi si appresta a seguire il Tfa speciale. Ci immaginiamo una persona contenta, sollevata, libera dall’impegno gravoso dello studio che si affronta per vincere un concorso. Una persona che abbraccia appieno la normativa europea, secondo cui chi ha maturato almeno tre anni di servizio è automaticamente abilitato alla professione dell’insegnamento.

Cosa chiedono i corsisti del TFA ordinario?
Ormai che i TFA speciali saranno avviati, qualsiasi nostra richiesta è da valutare col “lanternino” sempre per il fatto che tutto ciò che i corsisti del TFA ordinario avrebbero “in più”, i corsisti del TFA speciale lo richiederebbero subito dopo in virtù dell’equipollenza del titolo abilitante finale.
Non chiediamo la riapertura delle Graduatorie ad esaurimento di 1° fascia, ma bensì chiediamo:

–       che sia rispettato l’avvio del 2° ciclo di TFA ordinari, perché i giovani laureati non possono subire l’arroganza di chi si è trastullato negli ultimi tredici anni tra supplenze svolte anche negli istituti privati, dove l’unico “lascia-passare” è spesso al conoscenza diretta tra docente e dirigente scolastico.

–       che si decreti una più meritevole e ragionevole differenza di punteggio tra il titolo abilitante Ordinario e quello speciale

–       che si rispetti, come detto dal Ministro Francesco Profumo, la cadenza biennale dei concorsi a ruolo a tempo indeterminato

 I corsisti del TFA Ordinario dell’Unical

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