ASCA) – Roma, 6 mar – Pier Luigi Bersani ottiene pressoche’ l’unanimita’ sulla sua relazione alla Direzione del Pd, dopo una riunione intensa durata quasi 8 ore. ”Abbiamo dimostrato cos’e’ un dibattito”, ha commentato il segretario nelle sue conclusioni. Pochi distinguo (Ranieri molto critico, Franceschini, Fioroni e Gentiloni hanno chiesto apertura di rapporti anche verso Scelta civica) e qualche silenzio (Renzi ha lasciato a mezzogiorno la Direzione senza prendere la parola, scelta poi seguita da Veltroni) hanno accompagnato la decisione di stringersi intorno al segretario che ha presentato un programma in 8 punti sul quale tentera’ di confrontarsi con il M5S. Bersani, nelle conclusioni, ha escluso piani B e ha rifiutato ogni ipotesi di governissimo con il Pdl (”il Paese non ha bisogno di altre paludi, sono inaffidabili, facevano compravendita di parlamentari”). Chi non e’ d’accordo con il segretario ha forse scelto di affidare i prossimi giudizi allo scorrere degli eventi, che potrebbero dar ragione o meno alla buona volonta’ del candidato premier.
Bersani ha annunciato che giovedi’ della prossima settimana verranno convocati i parlamentari eletti, ”e appena sara’ chiaro l’andamento dei calendari dovremo fissare l’assemblea anche per la convocazione del congresso”. Parole di stima infine verso il Colle: ”Per oggi basta. Adesso con fiducia ci affidiamo al lavoro del Presidente della Repubblica. A tempo debito ci riconvocheremo”.