Roma, a cura di Giovanni Borrelli – Il nostro grande Paese ha dovuto, sull’orlo del fallimento, chiamare “Cincinnato” Monti per salvarsi dai guai, creati da una classe politica degenerata, disonesta, spocchiosa ed irridente, che preoccupandosi esclusivamente del proprio tornaconto, noncurante dei guai economici che la crisi stava creando, continuava con impudenza a coltivare il proprio ricco orticello, nella certezza di essere intoccabile ed onnipotente, essendo investita dell’immunità del potere.
POLITICI IGNORANTI, DISONESTI ED EGOISTI
Trascurando così gli interessi del Paese, disattendendo il giuramento di bene e fedelmente adempiere al mandato , questi figuri, nominati o eletti, a livello statale, regionale e comunale, sia dai capi politici che direttamente dai cittadini, hanno dimostrato, non soltanto una totale incapacità a governare, ma soprattutto evidenziato una ignoranza in economia , così abissale da non comprendere neppure le avvisaglie più chiare della crisi mondiale, perseverando però a razziare il più possibile nelle casse dello stato, beffeggiando euristicamente i cittadini, riuscendo con la crisi in atto a degradare agli occhi di tutti, la classe politica assimilata a greppia vorace.
I POLITICI ONESTI ANNEGANO NELLA MASSA LADRONA
Tale masnada di malfattori, ha finito così per travolgere anche quei pochi politici, ancora onesti che, surclassati dalla massa inetta, ignorante e ladrona, non è riuscita ad emergere per salvare l’Italia dal pericolo di cedere la sovranità alla Europa, tanto da sottomettersi ad altri poteri economici che hanno imposto un esecutivo tecnico spietato, che non ha potuto salvaguardare dalla crisi le classi meno abbienti, disattendendo il fondamentale principio di equità.
A questa massa indecorosa di politici faccendieri deve, dunque, essere ascritta una responsabilità abissale nei confronti del paese; responsabilità così grave, da poter essere evidenziata proprio come grave attentato alla democrazia, cioè alla libertà di tutti noi, in quanto la spocchiosa tracotanza affaristica, ha avuto l’ effetto dirompente di creare un danno enorme, così esteso da far perdere come emerge platealmente, la fiducia dei cittadini nei partiti, che sono l’espressione più diretta della democrazia.
RIPRISTINIAMO L’ETICA NEL PAESE: A TUTTI I LIVELLI
Danno dunque irreparabile, che però dovrà essere per forza riparato. Ma come? Ripristinando l’etica nel Paese a tutti i livelli. Imponendo la valenza ed il rispetto delle regole nello Stato e soprattutto che esso sia idoneo e forte da far comprendere che amministrare la cosa pubblica costituisce un dovere di servizio per gli altri e non per sé stessi.
Non sarà certo né semplice, né facile, ma l’Italia non ha altre possibilità per uscire da tale impasse, se vorrà ancora essere un paese democratico geloso della salvaguardia della propria sovranità e della libertà di tutti .
Sforziamoci allora per il bene comune.
Giovanni Borrelli