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Alessandro Corneli al Parlamentare.it: Poteri Forti, Pil e Primarie, potenza del Web

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Alessandro Corneli e Mario Monti
Alessandro Corneli e Mario Monti

I lettori ci chiedono lumi sull’attuale situazione che, oltre al grave peso degli effetti della crisi in atto, sembra volere offuscare la ragione dei cittadini, al fine di renderli incapaci di relazionarsi e di trovare una strada plausibile, percorribile, che dia ad essi la sensazione di essere artefici di una reale rinascita economia del Paese, e non spettatori da sfruttare solo come bacino di voti e cassa dalla quale prelevare danaro sudato.
Recentemente anche Benedetto XVI, dalle tre giornate di Milano, innanzi ad un milione di presenti, ha chiesto alla politica azioni chiare, proprio per non dare la sensazione di essere una classe politica che si rivolge ai cittadini solo quando ha bisogno del consenso politico.
Oggettivamente non è facile in poche battute offrire risposte limpide e capaci di orientare la coscienza di tanta gente per bene che merita il rispetto di tutti, politica per prima. Il peso che questa responsabilità fa gravare sulle nostre spalle, ci orienta ad attivare un percorso “etico”, ove informazione, cittadini e politica, possano ritrovare una forte motivazione all’unione di intendi, per essere in questa società il segno di un rinnovamento tangibile, partecipato da tutti e dunque, emozionante.

Abbiamo dunque deciso di rispondere ai nostri lettori con una serie di domande che potrebbero soddisfare idee comuni. Le rivolgeremo ad Alessandro Corneli, già docente di Storia delle Relazioni Internazionali e Geopolitica alla Scuola di Giornalismo della Luiss-Guido Carli di Roma. 

IL PARLAMENTARE.IT – Professore, nel ringraziarla a nome dei nostri lettori le chiediamo di volere aprire tre finestre dall’interno di questo buio palazzo che è diventata,oggi, la politica. Le nostre domande riguardano “I Poteri Forti, il Pil e le Primarie e la potenza che, oggettivamente, sta manifestando il Web”. A lei lo spazio che desidera.

ALESSANDRO CORNELI: POTERI FORTI AD USO DEI SEMPLICIOTTI
Hanno fatto sensazione le parole del Presidente del Consiglio, Mario Monti, secondo cui i “poteri forti” avrebbero abbandonato il suo governo.  I sempliciotti hanno esultato: “Questo vuol dire che i poteri forti esistono”, hanno esclamato. Non hanno capito la ragione perché Monti si era lasciato “scappare” quella frase, riferendosi in modo trasparente, senza tuttavia fare i nomi, al Corriere della Sera e a Confindustria. Quella di Monti è stata un’operazione di depistaggio, di pura disinformazione. Tutti, infatti, sono stati indotti a pensare che i poteri forti fossero il più importante quotidiano italiano e l’associazione degli imprenditori. Ma non è così. Perché, sebbene il Corriere e Confindustria abbiano auspicato e salutato con favore la nascita del governo Monti, non erano in grado di provocarla. Se ne deduce che altri poteri forti, quelli veri, hanno giocato e stanno giocando la partita. Monti non li ha citati. La rubrica “Jena” del quotidiano La Stampa, venerdì 8 giugno ha messo a confronto le parole pronunciate da Monti sei mesi fa: “Il mio governo non è appoggiato dai poteri forti”, con quelle del 7 giugno: “Ho perso l’appoggio dei poteri forti”. In realtà, anche nella prima dichiarazione era implicita l’esistenza dei poteri forti. Allora, perché stupirsi?

ALESSANDRO CORNELI: PIL E PRIMARIE
I due maggiori partiti attualmente presenti in Parlamento, il Pdl e il Pd, hanno deciso lo stesso giorno di procedere alle primarie per designare i rispettivi candidati-premier alle prossime elezioni. Gli altri partiti, che hanno leader indiscussi, padri-fondatori, non hanno bisogno di questi riti: l’Idv è di Antonio Di Pietro, il Sel è di Nichi Vendola, la Lega Nord prossima ventura sarà, probabilmente, di Roberto Maroni. La domanda che viene spontanea è questa: quanto inciderà sul Pil, in positivo beninteso, il fatto che i partiti designeranno i loro candidati attraverso elezioni primarie? La risposta è: per niente. Dalla vicenda si ricava però che tutti i partiti – quelli che necessitano di primarie e quelli che non ne hanno bisogno – continuano ad essere ripiegati su se stessi e a pensare di riconquistare credibilità con queste operazioni di facciata che nulla hanno a che vedere con la soluzione dei problemi reali dell’Italia. Più i partiti continueranno a trastullarsi con alchimie mirate alla conquista o alla conservazione del potere, più cresceranno l’indifferenza e l’ostilità dei cittadini e più acqua scorrerà verso il mulino dei grillini.

ALESSANDRO CORNELI: IL WEB ATTERRA I GIORNALI
Le cifre sulla diffusione dei quotidiani d’informazione generale, quindi esclusi gli sportivi, nel mese di aprile, secondo l’ADS (Accertamento Diffusione Stampa), sono drammatici. Solo sei quotidiani superano le 100mila copie vendute al netto delle rese. Nell’ordine: Corriere della Sera (411.244), a Repubblica (350.289), La Stampa (219.989), Il Sole 24Ore (176.896), Il Messaggero (170.674), Il Giornale (131.388) e Il Resto del Carlino (128.646). Siamo ai minimi storici da molti anni. E non perché non manchino gli argomenti d’interesse, ma per tre ragioni fondamentali: la prima è che è fortemente cresciuto il numero di coloro che si informano attraverso il Web anziché la carta stampata; la seconda è che la carta stampata, bruciata sul tempo dagli altri media, non è in grado di fornire gli approfondimenti che sarebbero necessari per comprendere il significato delle notizie; la terza è perché i giornali sono straordinariamente simili, nei contenuti e nelle argomentazioni, per cui chi vuole accedere a notizie altrimenti taciute o a spiegazioni alternative, più rispondenti alle sue domande, cerca e spesso trova le risposte nel Web.

a cura de IL PARLAMENTARE.IT

 

 

 

 

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