Il movimento guidato da Beppe Grillo conquista la sua prima grande città: Federico Pizzarotti si impone nel ballottaggio a Parma con oltre il 60% e batte Vincenzo Bernazzoli del Pd. Il centrosinistra vince a Genova, dove il nuovo sindaco è Marco Doria (Sel). Male il Pdl (tre i ballottaggi vinti) e malissimo la Lega, che perde sette sfide su sette. L’Udc conquista Cuneo e Agrigento.
A Palermo plebiscito per Leoluca Orlando (Idv), che torna per la quarta volta sulla poltrona di sindaco con il 72,4% dei consensi. Compreso anche il primo turno, ecco il quadro finale dei comuni capoluogo: 14 al centrosinistra, 6 al centrodestra, 2 all’Udc, uno ciascuno a Grillo, Lega, Idv. Esulta il Pd: «Abbiamo vinto senza se e senza ma».
Il voto conferma quindi il tracollo della Lega: perde sette ballottaggi su sette e si ritira dentro confini padani sempre più improbabili, mentre Roberto Maroni addebita la debacle alle paghette dei figli di Umberto Bossi.
Il Pd rimane non solo il primo partito italiano ma anche l’unico capace di tenere botta di fronte ai grillini. Il Pd governava in otto città capoluogo e ora (Palermo è storia a sé) ne amministra 14; mentre il centrodestra passa da 15 a sei.
L’Udc – e in generale il Terzo Polo o quel che ne resta – elegge due sindaci: a Cuneo (Federico Borgna) e ad Agrigento, dove Marco Zambuto prevale con più del 75 per cento dei voti.
L’Idv esulta per il trionfo di Orlando che a Palermo ha raccolto poco meno dei due terzi dei voti. E Sel inneggia a Simone Pietrangeli, capace di espugnare una piazza tradizionalmente di destra come Rieti.
Il Pdl esce a pezzi dal voto. Vince a Frosinone, Trani e Trapani, ma il Nord gli volta le spalle. Esulta invece il Pd che non ci sta a vedersi scippare una vittoria che, spiega Pier Luigi Bersani, «è senza se e senza ma». «Abbiamo vinto in 92 dei 177 comuni al voto sotto i 15 mila abitanti».
“Grandi. Siete stati grandi tutti. Abbiamo conquistato Parma, la nostra Stalingrado, e adesso andiamo verso Berlino. Due considerazioni: la prima riguarda i soldi. Abbiamo dimostrato di poter fare politica senza soldi. A Parma sono stati spesi 6.400 euro di autofinanziamento e abbiamo vinto. Come abbiamo vinto a Mira e Comacchio con poche centinaia di euro. Devono chiedersi come mai, perché e come abbiamo fatto. Dovranno confrontarsi su queste cose. E poi non ha vinto Pizzarotti a Parma, ma hanno vinto i cittadini di Parma. Questo concetto bisogna capirlo. Il Movimento 5 Stelle è uno strumento che serve ai cittadini per amministrare loro stessi: cittadini che eleggono altri cittadini. E’ una vittoria della democrazia sul capitalismo. Senza soldi, cittadini che si eleggono e vanno a gestire la loro città, è un fatto di democrazia che non ha precedenti. E poi una grande vittoria che abbiamo già avuto è che a Parma l’inceneritore non si farà più. Questa è una grandissima vittoria. Non volevano fare il referendum? Il referendum lo abbiamo fatto con queste elezioni. Oggi avete questa grande sicurezza: in una città straordinaria come Parma non si farà l’inceneritore. Un abbraccio. Ci vediamo a Berlino.”Beppe Grillo