”E cosi’ la nostra Madre Badessa ministro Fornero ci dice che, anche se non sono d’accordo i contraenti cioe’ i lavoratori, la riforma dell’art. 18 si fara’ lo stesso. Allora non si tratta di contratto ma di un capestro”. Lo scrive sul suo blog il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
”A scuola – dice – ci hanno spiegato che un rapporto di lavoro e’ un contratto. Un contratto, per definizione, si fa tra due persone sullo stesso piano, che si rispettano.
Quindi, ci deve essere un accordo. Signora Madre Badessa – continua Di Pietro – se dice che o si e’ d’accordo su quel che propone, oppure si fa lo stesso come dice lei, allora non si tratta di contratto ma di un capestro. Soprattutto, e questo lo dico anche ai signori sindacati e ai signori politici della pseudo maggioranza che si riuniscono nottetempo per prendersi un bicchierino a palazzo Chigi: non basta che decidiate voi che cosa fare. Bisogna – afferma Di Pietro – che i contratti li accettino e li firmino i diretti interessati, se sono d’accordo. Cioe’ i lavoratori”.
A prescindere che ”vi sia o no un accordo tra i partiti, sindacati e imprenditori, ci deve essere – sostiene Di Pietro – un referendum dei lavoratori, attraverso cui poter dire se va bene o meno che qualcuno sottoscriva per conto loro questo contratto. Altrimenti non si tratta di un contratto, ma della voce del padrone che, destra, centro o sinistra, sempre padrone e”’. ASCA