Nuovi paletti per Monti e polemiche interne. Brunetta: “Faremo l’esame del sangue ai viceministri”. Cicchitto contro Tremonti: “E’ colpa sua se siamo caduti”. D’Alema: “La Lega cerca solo poltrone”. Casini: “Pronti a parlare con il Carroccio più ragionevole”. Il presidente della Camera: “Se fallisce Monti, fallisce l’Italia”. Monti al lavoro
Dopo i ministri, tocca ai sottosegretari. L’ala del Pdl che ha mal digerito la nascita del Governo Monti prende spunto dalla nuove nomine in arrivo per palesare tutto lo scetticismo possibile per il neonato esecutivo. Arrivando ad esultare per “la meravigliosa, lunghissima, straordinaria campagna elettorale che ci separa dal voto che sarà nella prossima primavera o in quella successiva”. Dai “falchi” arrivano nuovi paletti e avvertimenti al premieri: “I sottosegretari li analizzeremo uno per uno e faremo loro gli esami del sangue, e basta bigliettini”, dice l’ex ministro Renato Brunetta, parlando a un convegno sui “socialisti riformisti nel Pdl” a Milano.
Il riferimento è al bigliettino fatto arrivare ieri al neopremier dal vicesegretario del Pd, Enrico Letta. Questione su cui torna anche Maurizio Gasparri: “Invece di mandare patetici pizzini come fanno alcuni esponenti del Pd, come capogruppo Pdl al Senato voglio pubblicamente confermare al professor Monti che i sottosegretari devono essere tecnici, e non politici travestiti da tecnici”. Il presidente dei senatori Pdl al Senato aggiunge: “Il governo non faccia errori che complicherebbero molto i rapporti con il Parlamento. Le forze politiche si astengano da balletti francamente ridicoli. Se deve essere fase tecnica e di tregua lo sia fino in fondo. Il confronto sarà sui contenuti, non sugli strapuntini.
La spaccatura irrisolta in cui si trova il partito di Berlusconi è confermata dal diverso tono usato dal capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto. “Il voto anticipato sarebbe stata una follia, sosterremo senza subalternità il governo”. La mediazione è ancora nella posizione del segretario Angelino Alfano: “Saremo leali ma non subalterni e quindi, se ci saranno deviazioni e forzature, non avremo esitazione a negare il nostro sostegno. In sostanza saremo leali con chi sarà leale con noi. Diciamolo chiaramente: se oggi è nato il governo Monti ciò è stato consentito da Silvio Berlusconi, se Berlusconi non fosse stato d’accordo il governo Monti non si sarebbe fatto”.