News Papa in Calabria – Il parlamentare.it: l’Auspicio del Sommo Pontefice è quello di vedere presto al Governo della Regione Calabria “una nuova generazione di Politici Cattolici”.
Solo un anno addietro ad auspicare la novità, unica a potere cambiare l’andazzo della Calabria era stato il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, nel corso della sua visita.
Le parole di verità di Benedetto XVI erano attese da milioni di Calabresi inclusi tutti quanti sono sparsi in ogni luogo del mondo, a seguito alle molteplici diaspore di intelligenze e braccia che hanno abbandonato la Calabria non solo per mancanza di lavoro ma soprattutto per l’incapacità di molti a sottostare alle baronie. Da questa grande giornata per i calabresi onesti, lavoratori e intelligenti, sono state pronunciate dal Pontefice le parole di cui essi avevano sete e speravano di potere ascoltare a conferma di una generazione Calabria non più disponibile a sperperare l’occasione di potersi confermare un grande popolo, ponte tra Europa e Mediterraneo e culla di cultura millenaria, umana e cristiana. Mancanza di Lavoro, Giustizia, Sanità, politiche giovanili e programmazione sono i peccati mortali che, è apparso chiaro, non saranno più perdonati ai politici che hanno trascinato sino ad oggi la Calabria in un labirinto disumano ove la ndrangheta e cultura ntranghetista hanno arato indisturbate illoro potere inquinante e devastante. Fino all’attuale Calabria che ancora oggi si regge su proclami e nulla di fatto. E il dato che non sarà più possibile perdonare se si dovesse continuare così, deriva dall’auspicio del Romano Pontefice di vedere presto al Governo della meravigliosa Calabria “nuovi politici cattolici”.
Ma le parole di Bendetto XVI sono state un premio per Mons. Luigi Cantafora Vescovo discreto e intelligente di Lamezia Terme che ha ottenuto dal suo territorio una promessa cui dovranno seguire solo i fatti. Non tutti i Vascovi della Calabria risultano buoni pastori amati dalla collettività e produttivi ma Cantafora da molti accusato di eccessivo silenzio, invece e con molta soddisfazione di tanti, ha dimostrato che il silenzio è un investimento lungimirante che aiuta ad individuare le vere mete sociali e condivise, il vero bene della collettività sfuggendo, così, dal pericolo di una fare egoistico e asfissiante. Forse questa la similitudine con il silenzio di San Brunone di Colonia che sua Santità ha vissuto tra le mura della Certosa di Serra San Bruno. Un Silenzio, quello dei Monaci che insegna ad ascoltare. Prerogativa che non appartiene, evidentemente, ai politici della Calabria ai quali non sembra essere stata rivolta molta attenzione, se non quella dei riflettori dell’attesa produttiva che, al contrario, porterà inevitabilmente ad una necessaria e radicale sostituzione.
a cura di “Scriptor”
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