La Rettocolite Ulcerosa e il Morbo di Crohn sono tra le malattie invalidanti che riducono drasticamente la qualità della vita di tutti coloro i quali, giovani e meno, ne sono vittime. E’ forse pari per aggressione solo all’Endometriosi, altra malattia che colpisce le donne alle quali trasforma completamente il proprio stile di vita. I cittadini affetti da queste malattie, inoltre, se certificate e conclamate, dovrebbero oggi ricevere un supporto dallo Stato. La terapia della Rettocolite Ulcerosa e il Morbo di Crohn deve essere monitorata costantemente ed è costosa. Ma il problema non è solo questo. Colori i quali ne sono affetti devono ricorrere continuamente al bagno di casa e, quando non sono in casa, alla malattia si unisce una gravissima forma di imbarazzo dovuta alla possibilità di non reperire immediatamente intorno a se servizi igienici. Di conseguenza il paziente, non potendo smettere di lavorare e non potendo essere schiava dell’incubo di dovere ricorrere anche decine di volte al giorno ai servizi igienici, preferisce non mangiare. Il risultato è quello di una nuova malattia che subentra alla prima ma ancora più letale: la denutrizione accompagnata dalla depressione.
A Cosenza, proprio a sostegno dei pazienti affetti da Rettocolite Ulcerosa e il Morbo di Crohn è nata l’Associazione “Amici”. Una Onlus ispirata dal Dott. Pietro Leo Primario del Reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale Civile di Cosenza, che nasce per sostenere nella vita questi pazienti molto delicati. L’idea è assolutamente straordinaria poichè consiste in un laboratorio di “Amici” che, avendo o avendo avuto la stessa malattia dei soggetti meno esperti che dovessero contrarre la malattia, possono sostenerli nel difficile cammino, sia nella fase di accertamento della malattia che nell’organizzazione della vita, al fine di migliorarne la qualità.
“Da cittadina e da paziente affetta da Rettocolite Ulcerosa intendo ringraziare il Dott. Pietro Leo per avere dato vita a questa Associazione il cui fine è profondamente umano oltre che indispensabile come supporto alla terapia. Immaginate una ragazza che alla fine della giornata dei suoi studi volesse uscire con i suoi amici per una semplice passeggiata. Ebbene, ciò non è sempre possibile a meno che non si abbia una pianta di tutti i servizi igienici cui si può fare riferimento in pochissimi minuti nel luogo ove si intende passeggiare. E questo anche per anni e anni, come è capitato a me. Questa è solo una delle mille necessità che incombono sulla persona affetta e che determina piano piano una sorta di auto esclusione dalla società con gravissime conseguenze sia nella vita sociale che professionale. Anche nella fase di indagine questa malattia non è facile da gestire perché le indagini sono invasive e fastidiose. Ecco perché la meravigliosa idea del Dott. Pietro Leo trova riscontro di concretezza, perchè solo i tuoi “Amici!, quelli che ti capiscono, possono aiutarti in modo pratico, fornendoti un supporto psicologico fondamentale per continuare ad essere se stessi, senza deprimersi”.
Una lode da parte de IL PARLAMENTARE.IT al Dott. Pietro Leo e a tutti i volontari che hanno costituito il folto gruppo di “Amici”. Segno importante anche sul piano Etico in questo momento drammatico per la Sanità calabrese. Prova che le cose buone si possono fare.
SALVE, MI CHIAMO ANTONIETTA ,DA PIU’ DI 10 ANNI SOFFRO DI RETTOCOLITE ULCEROSA,E IN QUESTO PERIODO HO FATTO DOMANDA PER IL DECRETO DI INVALIDITA,MA IL MEDICO DELLA COMMISSIONE MI HA DETTO CHE DALLA DOCUMENTAZIONE CHE HO DELL’OSPEDALE NON SI CAPISCE IL GRADO DI RETTOCOLITE CHE HO E PER QUESTO MI HA CHIESTO DI FARE UNA VISITA DAL GASTRENTEROLOGO CHE MI HA IN CURA E DI FARGLI SPECIFICARE IL GRADO DI RETTOCOLITE CHE HO ,MA IL MIO DOTTORE DICE CHE NON ESISTE UNA CLASSIFICAZIONE PER LA RETTOCOLITE ULCEROSA E CHE IN QUESTO MOMENTO E’ IN FASE DI REMISSIONE ANCHE SE CONTINUO AD ASSUMERE LA TERAPIA. PRATICAMENTE NON SO COSA FARE MI STANNO CONFONDENDO PERCHE’ NON SO A CHI RIVOLGERMI.VI PORGO CORDIALI SALUTI E VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PER LA VOSTRA RISPOSTA.
E’ vero che non esiste un grado della RCU, tuttavia nel certificato si può dettagliare l’estensione della malattia e la frequenza delle recidive oltre al tipo di terapia che e’ necessario per tenere in remissione la malattia.
Per ottobre un certificato di questo tipo e’ sufficiente effettuare una visita presso la Gastroenterogia dell’Annunziata con l’impegnativa del Servizio Sanitario Nazionale specificando che lei ha la RCU , così da venire prenotata in un ambulatorio dedicato.
Scusandomi per il ritardo
Cordiali saluti
Pietro Leo