La sentenza emessa dalla Corte di Assise di Appello di Perugia sul caso Meredith Kercher pone diversi interrogativi che meritano precise risposte e non come al solito vaghe evanescenti giustificazioni, che nulla smuovono costituendo anche offesa per il cittadino che crede e deve credere nella giustizia.
Per non essere fraintesi è opportuno precisare che è giusto, legittimo e democratico, il principio irrinunciabile che un altro Giudice controlli l’operato del precedente, per assicurare certezza ad una verità, quanto meno processuale accertata, ma è anche vero che quando il thema decidendum è oggetto di forti attenzioni mediatiche, il Giudice debba essere estremamente pr
udente nella valutazione di tutte le prove, evitando suggestioni o forzature politiche lobbistiche anche se provenienti da altri stati.
Ora tutti abbiamo appreso come, prima che la Corte emettesse il verdetto l’imputata Amanda Knox fosse già pronta a partire, assumendo pubblicamente la veste di una eroina vessata da una giustizia italiana persecutoria ed ingiusta e nessuno ha alzato la voce, tranne il Procuratore Generale, per chiedersi se non fosse giusto e doveroso pensare anche all’altra ragazza torturata ed uccisa barbaramente, per uno squallido gioco erotico cui non voleva sottoporsi.
La sentenza lascia quindi legittimamente perplesse tutte le persone libere, scevre da giochi speculativi politici o di lobby, soprattutto allorché si consideri come gli imputati siano stati assolti con la formula più ampia “perché il fatto non sussiste “, nonostante la Knox sia stata condannata per calunnia nei confronti del giovane Lumumba, con l’unico responsabile Guedè condannato in concorso con altre persone.
E che dire poi della deposizione del Clochard? Non sarebbe stato più corretto, allora, assolvere gli imputati alla luce delle perizie svolte, speriamo in modo corretto, per non essere le prove raccolte in I° grado sufficienti ad irrogare una pesante condanna?
Attendiamo fiduciosi la motivazione, sperando che in essa ci siano tutte le corrette risposte ai tanti interrogativi, anche perché il ringraziamento da parte dell’Ambasciata americana non è piaciuto affatto ed esso deve essere ricusato da una Giustizia italiana vincolata solo al proprio libero dovere assoluto di giudicare in quanto soggetta esclusivamente alla legge ed alla Costituzione Italiana.
Giovanni Borrelli