Per i nostri redattori sembrava una Domenica come tante altre. Le consueta attesa in Aeroporto prima di volare verso una nuova meta italiana ove rivolgere l’attenzione di ottiche fotografiche e commenti di redazione.
Invece, nell’Aeroporto di Lamezia Terme abbiamo avuto molta fortuna perché, sorseggiando il classico caffè, abbiamo visto entrare un paio di uomini diversi da tanti altri: Nicola Gratteri e Antonio Nicaso.
Nicola Gratteri è discreto, quasi invisibile. Il suo volto è un’icona scolpita nella memoria di ognuno di noi e ci ricorda la lotta alle grandi organizzazioni ‘ndranghetistiche internazionali. I suoi occhi vanno oltre la persona che gli sta innanzi perché vive di una sorta di istinto che vede meglio e lontano; strumento naturale l’istinto, ma in questo caso raffinato e selettivo usato a fin di bene da un uomo che compie sacrifici estremi e resiste ad un tenore di vita assurdo, credendo profondamente nel suo lavoro di Procuratore aggiunto della repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria.
Antonio Nicaso è uno dei massimi esperti di ‘ndrangheta a livello internazionale. Ha gli occhi azzurri e uno sguardo vivissimo e presente che, però, a chi ha il dono di saper scrutare, non riescono a nascondere una sottile malinconia. Quella che in Argentina i tangheri chiamerebbero “Nostos”. Un termine unico per un sentimento indefinibile e scrutabile solo fino alla soglia del cuore ma non oltre. Uno strano mistero nel suo sguardo di giovane partito da Caulonia e diventata una delle migliori risorse del mondo nel settore che, probabilmente, ha coniato con i ricordi emotavimante più intensi, lo strumento della sua intelligenza.
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso si ritrovano amici lungo le pagine dei loro libri scritti non per diventare ricchi, ma per colmare un vuoto strategico a livello culturale: l’ignoranza, la non conoscenza del male e di come esso si insinua nella vita di tutti, anche dei migliori.
I loro libri vendono centinaia di migliaia di copie e possiamo dire che ogni copia venduta rappresenta una mente che si illumina e che ha maggiori opportunità di resiste alle mille tentazioni di un facile e immediato successo finanziario, al presunto benessere, alla fede in un Dio che si preferisce guardare solo allo specchio in modo bidimensionale, dunque privato della sua stessa natura che è Amore, Carità e rispetto per il prossimo.
Profittiamo della loro disponibilità e chiediamo dove sono diretti, se è possibile saperlo. Certamente e con piacere – sorride Nicola Gratteri mentre insieme gli uomini della scorta cercano intelligentemente di non far pesare troppo la realtà – siamo diretti alla Scuola Superiore Normale di Pisa. Nonostante oggi sia la santa Domenica questi studenti hanno inteso dedicare le ore pomeridiane allo studio di questo fenomeno (‘ndrangheta ndr) e noi siamo felici di fare la nostra parte per arricchire questi ragazzi di ulteriori esperienze formative che saranno loro utili per fare discernimento nel corso della loro vita.
La breve e piacevole discussione è continuata su altri argomenti ai quali dedicheremo molto spazio. Intanto è particolarmente significativo che i giovani della Scuola Superiore Normale di Pisa abbiano compreso la necessità di prepararsi bene ad affrontare tempi duri più del solito ove, nella lotta per uno spazio, alla fine, immeritatamente, potrebbe vincere chi è senza scrupoli e non chi ha studiato. Ciò con non poche ricadute sull’intero sistema della società.
Noi ringraziamo Nicola Gratteri e ad Antonio Nicaso per la loro testimonianza che giunge a noi giovani in un momento importante: “oggi che nel nostro Paese si fondono gli orizzonti del bene e del male”, come ha commentato proprio uno studente della Normale di Pisa ascoltato dalla nostra Redazione.
La “grande tentazione” – e cioè l’incapacità della politica di governare un Paese con una grande storia, che ha prodotto anche l’attuale situazione finanziaria che sta inginocchiando definitivamente gli onesti – vorrebbe farci credere che viviamo, oggi, in un grande quartiere senza Cristo. Ma non è così.
Forse Cristo è da ricercare non più solo nelle organizzazioni che si fregiano del suo nome o della sua “Opera” ma tra la gente che lavora, tra coloro i quali governano ancora la segreta speranza di fare bene, tra coloro i quali difendono i miti, gli onesti e i giovani che hanno il diritto di scegliere in coscienza, senza essere ingannati, in noi stessi e nelle nostre scelte quotidiane. Donne e Uomini di Buona volontà come Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, ma fortunatamente come tanti altri che si prodigano, sono la coerenza umana di cui Dio stesso necessita per compiere il miracolo di un grande rinnovamento di valori etici sui quali fondare e coniare il futuro.
Quando Nicola Gratteri e Antonio Nicaso sono andati via noi li guardavamo e abbiamo visto due persone che hanno scelto da quale parte stare, che camminano tra la gente passo dopo passo. Forse si potrebbe imitarli, prenderli a modello per capire bene come si deve fare per diventare grandi pur rimanendo persone normali.
NOTE:
…”per combattere la mafia, ci vogliono il carcere duro, la confisca dei beni, la riapertura dei penitenziari sulle isole di Pianosa, Gorgona, L’Asinara e Favignana.Ci vuole anche l’impegno e la partecipazione della Calabria che non ci sta”
Antonio Nicaso, in una intervista a Nicola Gratteri.
I LIBRI:
La Malapianta (vedi Wikipedia) Mondadori
Fratelli di Sangue (vedi Wikipedia) – Luigi Pellegrini Editore
Il Grande Inganno – I disvalori della ‘ndrangheta (Luigi Pellegrini Editore)
La Giustizia è una cosa Seria (Mondadori)