A cura di Giusy Regalino – Sembra un film visto e rivisto ma la questione Sanità in Calabria continua a manifestare un profondo senso di sconforto nei cittadini che, per ottenere il loro giusto Diritto alla Salute, ricorrono a chiunque possa tutelarle il senso più profondo. In questo caso il mondo della Comunicazione è attento a che i cittadini abbiano una risposta coerente.
GOVERNATORE SCOPELLITI DIA RISPOSTE CHIARE
E’ opportuno segnalare alcune anomalie alle quali chiediamo una risposta, cordiale come la nostra domanda, al Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti che intanto, certamente, si sarà reso conto che il Governo di una regione piena di dicotomie non è cosa facile, come facile non è mantenere le promesse fatte in campagna elettorale.
L’ACQUISTO DI PRESTAZIONI OSPEDALIERE PRIVATE
Nel corso degli ultimi 3 anni le risorse finanziarie per l’acquisto di prestazioni ospedaliere da privato sono state complessivamente ridotte di quasi 5 milioni di Euro per l’Asp di Crotone e sono sostanzialmente rimaste invariate per l’Asp di Vibo Valentia. Nello stesso periodo alle Asp di Cosenza Catanzaro e Reggio Calabria sono state assegnate maggiori risorse per 11 milioni 457 mila euro nel 2009, 7.739 mila euro nel 2010 e 1.624 mila euro nel 2011 per complessivi 20 milioni 817 mila euro.
LE ECCELLENZE NON SONO TENUTE I CONTO
Un quadro allarmante che mette in evidenza quanto poco sia tenuta in conto l’eccellenza dei servizi offerti all’utenza crotonese. sembra che una mannaia si abbatta sistematicamente sui servizi che funzionano e sono efficienti per aprire sempre di più il varco ad un’emigrazione che rende sempre più povera la sanità locale. Per fare maggiore chiarezza nel panorama regionale delle strutture private che erogano prestazioni di assistenza ospedaliera, quelle che operano nel comprensorio dell’Asp di Crotone, eccezione fatta per una, Santa Rita di Cirò marina, tutte le altre quattro, istituto Sant’anna, Oliveri, Romolo Hospital e Calabrodental Day Surgery, sono caratterizzate da particolari specificità.
Infatti erogano prestazioni di assistenza in discipline diverse da quelle erogate nell’unico presidio ospedaliero pubblico presente nell’azienda sanitaria di Crotone e quindi svolgono un ruolo di integrazione delle prestazione erogate dalla struttura pubblica.
PRIVATO E ALTA SPECIALITA’
I settori a cui fanno riferimento le strutture private li conosciamo, e fanno riferimento ad alta specialità. questo il quadro che abbiamo davanti e vogliamo sottolineare che la produzione complessiva delle prestazioni ha un livello di appropriatezza è significatamente alta. La verità è dunque sotto gli occhi di tutti. Il territorio calabrese nel settore Sanità è praticamente in ginocchio e, al contrario, dovrebbe invece offrire un sistema adeguato alle richieste degli utenti.
COSA STA FACENDO LA REGIONE CALABRIA?
Che fa la Regione Calabria? Perché non valuta e tiene in debito conto in sede di assegnazione del tetto per l’acquisto di prestazioni da privato le specificità erogate? Senza dire che una lunga serie di aziende private (probabilmente una quindicina) hanno già pronte presso le loro sedi apparecchiature di ultima generazione per la Tomografia Assiale Computerizzata – TAC che non possono essere attivate per l’assenza dell’autorizzazione regionale. Tutto ciò potrebbe essere trascurabile se per una TAC dietro prenotazione ospedaliera i tempi non raggiungessero i sei mesi e oltre.
CATTIVA SANITA’ E’ LESIONE DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UOMO
Al Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti va anche detto che l’evidente crisi finanziaria nazionale sta cercando le sue improbabili soluzioni sul reiterato tentativo di ledere ancor di più i diritti di chi è costretto a ricorrere, suo malgrado, al sistema Sanità. In questo contesto la questione della Sanità “Calabria” merita una politica di chiarezza che non induca ancora i calabresi a ritenere l’attuale politica regionale una grave forma di lesione ai fondamentali diritti dell’Umanità.