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Elogio Della Coerenza

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Il Parlamentare.it: Fonte, Luigi Sibilio – Ricapitoliamo tre fatti recenti e, a mio avviso, particolarmente significativi. Iniziamo dal premier Berlusconi, il quale prima bestemmia e fa incazzare il Vaticano, poi si preoccupa di averla fatta troppo grossa e per recuperare che fa? Dà un bel giro di vite ai diritti delle donne che decidono di abortire, dei malati che vogliono il testamento biologico, delle coppie sterili che hanno bisogno della fecondazione assistita e degli omosessuali che sognano di sposarsi e di adottare un figlio. Per la serie: lui fa gli show e il cetriolo se lo prendono loro.
Poi accade che venga assegnato il Nobel per la medicina a Robert Edwards, padre della fecondazione in vitro, che la Chiesa  ritiene “inaccettabile, perché ignora ogni problematica di carattere etico ”.
Ora, qualcuno sa dirmi che cosa c’è di cristiano nel considerare inaccettabile un premio all’uomo che ha permesso a quattro milioni e mezzo di bambini di essere al mondo oggi?
Ma soprattutto qual è la posizione del mondo cattolico nei confronti dello stuolo infinito di esseri umani che oggi sta ai margini della società e ha bisogno come il pane di vedersi riconosciuti i più elementari diritti civili?
Infine, ed è il terzo appunto, la prima sezione del Tribunale civile di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalità sulla norma della legge sulla fecondazione artificiale (legge 40) con la quale si vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa, con ovuli o seme donati da persone esterne alla coppia. Che significa? Che il divieto a ricorrere alla fecondazione eterologa previsto dall’articolo 4 della legge 40 è contrario ai principi costituzionali Tutti dovrebbero saperlo ma corriamo il rischio di essere superflui: la fecondazione eterologa è il ricorso a un gamete maschile (spermatozoo) e femminile (ovulo) donato alla coppia (questo in Italia, perché la legge 40 permette di accedere alle tecniche soltanto coppie e non persone singole). Torna quindi alla Corte Costituzionale la legge 40 sulla fecondazione assistita ed aspettiamoci che ricominci il valzer di accuse alle “toghe rosse”. E con quale fine se non l’accondiscendere la Chiesa di Roma?
Insomma, nulla di nuovo sul fronte italiota: da una parte  un governo troppo impegnato a trovare stampelle per restare in piedi e, dall’altra, una Chiesa, quella cattolica, che tende ad occuparsi troppo di rapporti politici e troppo poco di lotta per i diritti dell’uomo.
Ipocrisia allo stato puro, mischiata ad una perdita totale di una coerenza nel pensiero e nell’azione che oggi sarebbe invece essenziale.
Così accade che il nostrano monsignor Fisichella ritenga necessario mettere una pezza laddove invece si sarebbe dovuta mantenere una ferrea coerenza, proprio per il fondamento della stessa Chiesa di Roma (i 10 comandamenti) accampando la scusa del “contesto” (una barzelletta in pubblico) in cui il Primo Ministro italiano (non un attore comico), che si dichiara cattolico praticante, avrebbe bestemmiato.
La Chiesa cattolica, com’è noto a tutti, si è sempre rifiutata di “contestualizzare” sugli argomenti più disparati: sul divieto assoluto di usare il preservativo, ribadito in modo irremovibile perfino nei paesi in cui l’AIDS ammazza gli esseri umani come mosche; sull’eutanasia, reputata un inaccettabile attentato alla vita umana anche quando viene chiesta consapevolmente da poveri cristi che soffrono le pene dell’inferno senza la minima possibilità di guarire; sull’aborto, al quale ci si continua ad opporre pervicacemente a prescindere dalle ragioni che inducono le donne a prendere la dolorosissima decisione di non voler portare a termine la gravidanza; sulle adozioni da parte di coppie omosessuali, considerate un’aberrazione senza rimedio anche se sottrarrebbero alla miseria e alla fame migliaia di bambini; sulla diagnosi preimpianto, bollata come spregevole pratica eugenetica in barba al fatto che scongiurerebbe la nascita di bambini destinati a morire tra inenarrabili tormenti pochi giorni dopo la nascita; perfino sulla masturbazione, catalogata come atto immorale e inaccettabile anche quando viene praticata al solo scopo di procurarsi un campione di liquido seminale per un’analisi clinica.
Non voglio, in questa sede, esprimere un giudizio su tali posizioni (una discussione che pretenderebbe decisamente più spazio), ma sul comportamento in sé. L’atto di Fisichella (uno dei massimi esponenti della Chiesa Cattolica), consentitemelo, non è semplicemente ridicolo: è offensivo. E’ offensivo per le donne, per i malati, per gli omosessuali, per i bambini, per i disabili, per le coppie sterili e per altre decine di categorie di esseri umani alle quali la Chiesa si è sempre rifiutata di concedere un accenno, un’ombra, un indizio di contestualizzazione nonostante costoro la implorassero con angoscia, dolore, disperazione.
Passi combattere il relativismo come se fosse il male del secolo: ma fare gli assolutisti dalla mattina alla sera per poi diventare relativisti solo quando fa comodo, questo mi pare davvero un po’ troppo.
Come ha detto Stefano Di Michele, su il Foglio: “(…) nominare il nome di Dio (e manco invano, ma con suino accostamento), e poi cercare sciascianamente di trovargli un (in)decente contesto, questa è una roba che uno non si aspetta nemmeno da un alcolizzato ateo maremmano atterrato da una mandria di cinghiali impazziti, altro che da un vescovo di spiccata cultura, di tonaca sempre ben stirata, di elevata partecipazione alle trasmissioni di Bruno Vespa” .
Teniamo sempre ben presente che tutto questo “tirare di scherma” è fatto sulla pelle di persone, essere umani, che soffrono spesso pene indescrivibili.
Sul versante politico, d’altro canto, si è preferito “invertire l’ordine corporeo” e giustificarla come una sana espressione popolare: e che diamine, Berlusconi sì che parla come la gente, mica come i Soloni della sinistra che mettono le mani nelle tasche degli italiani!
Può darsi, però è curioso: a lui che si dice cattolico pare divertente indicare il Creatore come suino, mentre, con un po’ di rispetto in più, anche a chi non crede in alcuna religione non verrebbe mai in mente di tirare giù il Padreterno senza sapere se quelli che ha davanti sono cattolici o no, quindi se si può incorrere o meno in una grave mancanza di rispetto dei presenti.
Addirittura il capogruppo PdL al senato, Maurizio Gasparri, considera la bestemmia “ignobile e intollerabile” quando promana da un concorrente del Grande Fratello, mentre si limita a ritenerla “non encomiabile” se a pronunciarla è il Presidente del Consiglio. Un’ipocrisia che definirei cristallina!
In sintesi: attenzione, questo mio scritto è lungi dal voler essere un gratuito attacco ad importanti istituzioni; è piuttosto un appello all’unità di intenti, alla coerenza, alla lotta nei confronti di quegli interessi di pochi che mai significano il benessere dei molti.
Credo sia fondamentale che le istituzioni diano il buon esempio ai cittadini che rappresentano in quanto a serietà e irreprensibilità; e la Chiesa, data la sua enorme importanza, pure. Lo ripeterò all’infinito: oggi più che mai servono buon senso e coerenza.
E’ anche vero che le istituzioni sono composte da uomini, per natura perfettibili. Per questo cito una frase del vangelo di Matteo: “La mia casa è casa di preghiera ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri”.
Ecco, il mio invito in tal senso va a tutte quelle persone, religiose e non, che credono nell’uomo e con onestà vogliono combattere per i suoi diritti.

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