Angelino Alfano è il nuono Segretario del partito eletto per acclamazione al Consiglio nazionale del PdL.
“Non ho dubbi che Alfano sia la persona giusta – ha dichiarato il Premier Silvio Berlusconi. Non ho sentito mai nessuna voce contraria alla decisione di eleggerlo segretario. Alfano non è una persona menzognera“. Queste le parole del premier Silvio Berlusconi, mentre le parole dell’ex Guardasigilli hanno emozionato la platea: “Non giudicatelo come un atto di debolezza – ha commentato Angelino Alfano – ma sono per davvero molto, molto emozionato. Ciò dicendo mostra un manifestino della sua prima campagna elettorale e ricorda: mio padre ha tenuto a portarlo dalla Sicilia per ricordarmi che avevo 23 anni quando decisi di entrare in politica, dopo gli studi a Milano, per contribuire al cambiamento della Sicilia.
“Sono sicuro – ha continuato Angelino Alfano – che nel 2013 Berlusconi e noi tutti vinceremo ancora perché dimostreremo la nostra buona volontà e il reale nostro desiderio di rinnovare il Paese. I nostri elettori – ha continuato l’ex guardasigilli – non sono passati dall’altra parte ma aspettano solo che riorganizziamo il nuovo partito. La Prospettiva è quella del Ppe. Costruiremo un grande partito, tutti insieme. Tra i nostri valori c’é la vita – ha continuato Alfano – siamo laici e cattolici ma tutti noi crediamo che qualcuno possa dare e togliere la vita, ma quel qualcuno non è il Parlamento”.
Chiaro messaggio alla Chiesa:
di certo Angelino Alfano con questa dichiarazione ha compiuto il suo primo passo da Leader invitando all’ascolto delle coordinate precise del suo futuro lavoro la Città del Vaticano.
Una dichiarazione che lascia spazio alla fantasia di chi pensa che anche con il Vaticano sia necessario per il futuro un interlocutore nuovo e privo di ogni possibile contaminazione del passato.
Denis Verdini è intervenuto per chiedere “trenta secondi per le modifiche statutarie” leggendo le modifiche dello statuto che i delegati del Cn hanno votato alzando la delega.
FAREMO RIFORMA GIUSTIZIA E INTERCETTAZIONI – “Non è un Paese civile quello in cui i cittadini quando alzano il telefono debbono temere che la conversazione sia violata e intercettata per poi andare sui giornali. Io credo che tutti noi sentiamo la compressione e la violazione della libertà e del diritto alla privacy che è una parte proprio del diritto alla libertà che è la nostra religione. Ecco perché presto approveremo la legge”. Lo afferma il premier sottolineando la “indispensabilità” anche della riforma della giustizia.
MAGISTRATURA DEMOCRATICA FA ABROGARE LEGGI – “Quando viene promulgata una legge che non piace a Magistratura democratica e ai suoi pm questa viene impugnata e mandata alla Corte Costituzionale composta a maggioranza da giudici di sinistra e su insistenza e pressione di questi giudici viene abrogata una legge che era stata discussa e votata dal Parlamento, ho spiegato questo ad alcuni cittadini che mi hanno detto che allora è inutile andare a votare”.